I maosti tornano nel governo nepalese
Kathmandu (AsiaNews) – Oggi i maoisti sono tornati nel governo ad interim del Nepal, dopo che il 28 dicembre il parlamento ha approvato l’abolizione della monarchia, decisione che sarà operativa nel 2008. Ma permangono gravi problemi di coabitazione tra le altre forze politiche e questo gruppo che mantiene un proprio agguerrito esercito militare.
I maoisti erano usciti dal governo a settembre, chiedendo l’immediata abolizione della monarchia e un sistema di rappresentanza proporzionale per le prossime elezioni. Ora si spera di poter presto giungere all’elezione dell’assemblea costituente, già rinviata due volte, e lo stesso neoministro maoista Dev Gurung dice che “la prima priorità del governo è tenere le elezioni dell’assemblea costituente”. Tale assemblea non potrà comunque ridiscutere il destino della monarchia. A re Gyanendra è stato tolto ogni potere, anche se per ora continua a vivere nel palazzo reale.
Intanto gli osservatori della Nazioni Unite hanno accertato che i maoisti mantengono la loro forza militare, con 19.602 unità attive, di cui 15.756 uomini e 3.846 donne. Hanno “congedato” solo il 40% circa del loro esercito iniziale di 31.318 guerriglieri, ma molti guerriglieri congedati continuano a vivere nei circa 28 accampamenti (7 principali e 21 “satellite”) maoisti.
Ian Martin, capo della missione Onu, riferisce di avere “parlato con Prachanda, capo dei maoisti, su problema di allontanare dagli accampamenti chi è congedato, ma è rimasto indifferente”.
Invece il vice-capo militare maoista e parlamentare Barshaman Pun ritiene “non corretta” la verifica Onu. Dice che occorre rifarla e che “nessuno sarà mandato via dagli accampamenti, fino al risultato finale”.
L’accordo tra maoisti, governo e Onu prevede il congedo di tutti i guerriglieri che al 25 maggio 2006 hanno meno di 18 anni, nonché di quelli “reclutati” dopo tale data. Martin dice che gli accertamenti Onu rispettano l’accordo e che tra chi deve essere congedato ci sono 2.973 minori di 18 anni, per cui ritiene che “non ci sia spazio per le obiezioni maoiste”. La prospettiva – spiega Martin - è di integrare nell’esercito nepalese una parte di questa forza combattente.
Intanto il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon in una dichiarazione ha sollecitato i propri inviati a evitare possibili dubbi sulla credibilità della loro azione e ha chiesto a tutte le parti di cooperare per realizzare gli accordi raggiunti, anche per preparare meglio l’elezione dell’assemblea costituente prevista per aprile 2008.