I giardini botanici di Singapore puntano allo status di patrimonio dell’umanità
Singapore (AsiaNews/Agenzie) - La città-Stato di Singapore, uno dei territori al mondo con la maggiore densità abitativa, intende inserire i centenari Giardini botanici fra i patrimoni mondiali dell'umanità Unesco. La campagna per ottenere l'ambito riconoscimento da parte dell'agenzia delle Nazioni Unite dedicata alla scienza e alla cultura è partita nei giorni scorsi. Se dovesse avere successo, il lussureggiante e tranquillo giardino di 74 ettari, situato nei pressi del centro città, raggiungerà i Royal Botanic Gardens di Londra e l'Orto botanico di Padova (Italia) nella prestigiosa lista.
I giardini di Singapore sono stati fondati nel 1859 dalla Agri-Horticultural Society, mentre il territorio si trovava ancora sotto la dominazione coloniale britannica. Fra gli altri, ess sono noti per le tecniche all'avanguardia nell'allevamento delle orchidee. Nel tempo si sono evoluti fino a diventare una delle attrazioni più famose e popolari di Singapore, per i locali e i turisti stranieri tanto che ogni anno almeno quattro milioni di visitatori - in una città-Stato di 5,3 milioni di abitanti - varcano la soglia dei giardini.
Il direttore dell'attrazione Nigel Taylor sottolinea che "i Giardini botanici di Singapore corrispondono perfettamente ai criteri previsti per un Sito patrimonio dell'umanità" ed è da sempre un angolo "amato da tutti i cittadini di ogni estrazione sociale e culturale". Essi ospitano 30mila fra piante e specie diverse di alberi, oltre che un lago con cigni e un anfiteatro dove si svolgono concerti di musica classica e di generi diversi.
Le autorità locali hanno previsto tutta una serie di iniziative pubbliche per il 2013, per promuovere l'attrazione e favorire l'accoglimento della richiesta da parte dei responsabili dell'agenzia Onu. Al momento i giardini sono classificati nella "Lista indicativa" nel quale ogni Paese avanza le proprie candidature. Singapore da tempo ha avviato politiche verdi per cercare di migliorare la qualità di vita in una realtà caratterizzata da una massiccia urbanizzazione e dalla dipendenza dall'estero - in particolare la Malaysia - per beni essenziali fra cui le risorse idriche. E proprio in tema di acque e ambiente, lo scorso anno il governo ha promosso un modello che mira alla piena autosufficienza nel 2061 e basato su tre componenti: raccolta della pioggia, desalinizzazione dell'acqua e riciclo delle acque reflue.