I fischi a Putin, la Russia chiede un cambiamento
di Nina Achmatova
L’inedita contestazione a Vladimir Putin si accompagna a un graduale calo dei consensi del premier e del suo partito: i russi non hanno gradito l’annunciato scambio di ruoli con Medvedev. Cresce anche la satira e la protesta sulla Rete.
Mosca (AsiaNews) – Non era mai successo nella sua carriera politica e in Russia è visto ormai come il leggero inizio di un cambiamento. La pioggia di fischi piovuta addosso al premier Vladimir Putin, intervenuto il 20 novembre dopo un match di arti marziali miste per congratularsi col vincitore russo, è stata letta da alcuni commentatori come “la fine di un’epoca”. Quella cioé, in cui il leader forte di Russia - due mandati da presidente, uno da premier, nonché candidato favorito al Cremlino 2012 – incuteva reverenza e fiducia negli elettori e la cui popolarità non era mai scesa sotto il 70% dei consensi.
La crisi economica che non lascia più intravedere il futuro radioso tratteggiato dal Putin del decennio precedente, il crescente distacco della classe politica dai cittadini e una nascente società civile impegnata su internate a denunciare le storture di un sistema obsoleto e ingiusto, stanno contribuendo a formare un’opinione pubblica più critica e consapevole. Gli elettori si sentono presi in giro dalla decisione presa a tavolino del tandem al potere Putin-Medvedev di scambiarsi i ruoli nel 2012 e lo dimostrano anche le cifre dei consensi per i due politici: di poco sopra il 40% per il presidente Medvedev e intorno al 50% per Putin.
La retorica putiniana è ormai “obsoleta”, ha avvertito di recente un rapporto del 'Centro per la ricerca strategica', e se il partito del premier Russia Unita non affronterà una vera ristrutturazione, rispondendo agli interessi della classe media, in futuro potrebbe giocare un ruolo sempre più marginale fino a sparire. Il problema è che la politica putiniana, a detta del think thank, è ferma all'idea della Russia anni '90, “quando c'era solo un tipo di cittadino, il povero”. Ma la middle class russa è in crescita e secondo gli analisti nel 2015 sarà la forza sociale “più influente e pretenderà un'adeguata rappresentanza politica”.
Nonostante l’entourage di Putin abbia cercato di minimizzare l’episodio, i fischi allo stadio 'Olimpiski' hanno un peso forte anche perché provenienti da quello che è il suo pubblico tradizionale: gli amanti della lotta, di quei valori di forza, patriottismo e 'machismo' di cui il capo del governo venuto dal Kgb si è sempre fatto portabandiera. Segno che forse anche in questo segmento della società la sua immagine non suscita più la stessa fascinazione.
In vista ci sono le legislative del 4 dicembre, e la contestazione a Putin ha dato adito alle più fosche previsioni dei sondaggisti: Russia Unita rimane la formazione favorita, ma con difficoltà raggiungerà la maggioranza assoluta in Parlamento, come è stato finora.
La Russia, che continua a guardare con timore a un possibile scenario nordafricano nei propri confini, non è sull’orlo di rivoluzioni epocali, ma forse più di un generale risveglio sociale. Ne è un’altra prova la satira che, non trovando ancora spazio sui media tradizionali, continua invece a crescere in ogni forma su blog, radio e tv indipendenti, senza paura di rappresaglie o censure da parte delle autorità. Putin ne dovrà tenere conto nel suo terzo mandato da presidente.
La crisi economica che non lascia più intravedere il futuro radioso tratteggiato dal Putin del decennio precedente, il crescente distacco della classe politica dai cittadini e una nascente società civile impegnata su internate a denunciare le storture di un sistema obsoleto e ingiusto, stanno contribuendo a formare un’opinione pubblica più critica e consapevole. Gli elettori si sentono presi in giro dalla decisione presa a tavolino del tandem al potere Putin-Medvedev di scambiarsi i ruoli nel 2012 e lo dimostrano anche le cifre dei consensi per i due politici: di poco sopra il 40% per il presidente Medvedev e intorno al 50% per Putin.
La retorica putiniana è ormai “obsoleta”, ha avvertito di recente un rapporto del 'Centro per la ricerca strategica', e se il partito del premier Russia Unita non affronterà una vera ristrutturazione, rispondendo agli interessi della classe media, in futuro potrebbe giocare un ruolo sempre più marginale fino a sparire. Il problema è che la politica putiniana, a detta del think thank, è ferma all'idea della Russia anni '90, “quando c'era solo un tipo di cittadino, il povero”. Ma la middle class russa è in crescita e secondo gli analisti nel 2015 sarà la forza sociale “più influente e pretenderà un'adeguata rappresentanza politica”.
Nonostante l’entourage di Putin abbia cercato di minimizzare l’episodio, i fischi allo stadio 'Olimpiski' hanno un peso forte anche perché provenienti da quello che è il suo pubblico tradizionale: gli amanti della lotta, di quei valori di forza, patriottismo e 'machismo' di cui il capo del governo venuto dal Kgb si è sempre fatto portabandiera. Segno che forse anche in questo segmento della società la sua immagine non suscita più la stessa fascinazione.
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