I dubbi dell’Aiea sulla bomba iraniana portano Teheran verso nuove sanzioni
Il rapporto dell’Agenzia dell’Onu per l’energia atomica afferma di non aver avuto “credibili assicurazioni” sul programma militare, che secondo i servizi segreti Usa era finito nel 2003. “Le sanzioni non ci fermeranno”, dice Ahmadinejad.
Teheran (AsiaNews) – Nuove sanzioni in vista per l’Iran da parte delle Nazioni Unite, dopo il rapporto dell’Agenzia per l’energia atomica (Aiea) nel quale si sostiene che Teheran potrebbe aver portato avanti il programma per realizzare armi atomiche. Il rapporto del direttore generale dell’Aiea, Mohamed El Baradei, che porta la data del 22 febbraio, è stato presentato ieri a porte chiuse, e contrasta con le conclusioni dei servizi segreti statunitensi, per i quali il programma atomico militare iraniano sarebbe terminato nel 2003. Secondo il rapporto, anche se in campo nucleare Teheran ha assunto un comportamento più trasparente, non ha fornito “credibili assicurazioni” che non sta costruendo una bomba.
Da parte sua, Teheran contesta le conclusioni. Il suo rappresentante all’Onu, Mohammad Khazaee ha scritto una lettera ai membri del Consiglio di sicurezza ed al segretario dell’Onu, Ban Ki-moon, nella quale sottolinea la parte del rapporto dell’Aiea che evidenzia la cooperazione del suo Paese con l’Agenzia e accusa “alcuni Paesi” di aver spinto in passato il Consiglio di sicurezza alle sanzioni per “motivazioni esclusivamente politiche” e “sulla base di pretesti e affermazioni prive di fondamento”.
Da parte sua, l’agenzia iraniana IRNA sostiene che il rapporto di El Baradei è “al 90% favorevole all’Iran”. Ma Ali Khorram, un esperto di affari internazionali, ha detto alla Mehr News Agency di “non guardare con molto ottimismo al rapporto”, in quanto “non dichiara chiuso il dossier Iran”. Questo aspetto negativo, a suo giudizio, può superare i giudizi positivi sulla “trasparenza” e convincere Paesi come la Libia, l’Indonesia, il Sudafrica ed il Vietnam – attualmente su posizioni di incertezza – a votare a favore delle nuove sanzioni. Che ufficialmente non sembrano preoccupare il presidente iraniano. Alla televisione di Stato Mahmoud Ahmadinejad ha ribadito la sua posizione, per la quale “se vogliono continuare sulla strada delle sanzioni non ci danneggeranno. Possono continuare – ha detto - a fare risoluzioni per 100 anni”.
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