I drammi sociali che diventano stragi in Cina: 'Un Paese chiuso su di sé, in crisi di futuro'
Di fronte alle decine persone travolte per "vendetta" a Zhuhai e al moltiplicarsi di episodi simili, il governo di Pechino chiede "indagin approfondite" sulle dispute che coinvolgo famiglie, vicini e mancati stipendi. Lo scrittore ex Guardia rossa Yan Chunguo: "Il disordine sociale è frutto di uno Stato che ha perso l'idea di giustizia, facendo smarrire al popolo la sua anima".
Ha destato viva emozione due settimane fa a Zhuhai il gesto di un uono che per dissidi sulla sua causa di divorzio ha travolto con un van decine di persone uccidendole. Non s è trattato di un dramma isolato: tante voci nella Repubblica popolare cinese raccontano del moltiplicarsi di questo tipo di esplosioni di violenza. Al punto che il Partito comunista cinese stesso ha espresso pubblicamente preoccupazioni. Su indicazione del presidente Xi Jinping il ministero della Giustizia nei giorni scorsi ha esortato i mediatori locali a svolgere “indagini approfondite” sulle controversie che riguardano la famiglia, il vicinato, la terra e i salari. Ma che cosa c'è davvero dietro a queste tensioni che esplodono? Se lo è chiesto l'intellettuale cinese Yan Chunguo (noto anche come Ngan Shun-kau), originario del Fujian, ex Guardia Rossa che dalla fine degli anni Settanta vive a Hong Kong, dove ha più volte denunciato la deriva del Partito comunista cinese. Sul suo profilo Facebook in queste ore ha pubblicato questa riflessione, che rilanciamo in una nostra traduzione.
Un utente di internet ha calcolato che dal 20 maggio al 16 novembre di quest'anno, in Cina ci sono stati 20 casi di omicidi indiscriminati, tra cui: 35 morti e 43 feriti a Zhuhai, 11 morti e 13 feriti a Taian, 8 morti e 5 feriti a Changsha. Gli ultimi due casi includono un incidente il 21 novembre a Foshan, nella provincia del Guangdong, dove un autista di autobus ha investito indiscriminatamente le persone, con testimoni che stimano almeno 50 morti e feriti; inoltre, nella provincia dell’Hunan, un camion ha investito delle persone senza che siano ancora stati comunicati i numeri esatti, ma i video mostrano un paesaggio apocalittico con molti corpi e persone gravemente ferite.
Gli incidenti causati da auto private hanno un impatto limitato, ma quando sono coinvolti autobus o camion pesanti, la situazione si trasforma in un inferno. Per quanto riguarda gli attacchi nei villaggi contro funzionari e poliziotti, essendo privi di copertura mediatica, è impossibile stimare un numero preciso delle vittime.
Negli ultimi anni in Cina, i suicidi tra la popolazione sono costantemente aumentati: persone che si gettano da ponti o edifici, giovani che si radunano in montagne remote per suicidarsi insieme. Questi fenomeni di disperazione sono diventati sempre più comuni. Dallo scorso anno, gli incidenti di omicidi indiscriminati causati da auto sono diventati una nuova moda, con i colpevoli che sembrano non avere più alcun limite morale: più vittime ci sono, più danno sociale provocano, maggiore è l'effetto dirompente, quindi più sembra avere valore l'atto di uccidere.
Molti si stanno interrogando sulle cause di queste tragedie sociali: la vita delle persone che arriva a un punto senza speranza, famiglie e carriere rovinate dall'ingiustizia, sofferenze senza alcuna possibilità di riscatto, tutte queste cose possono spiegare gli incidenti. Credo che ci sia, però, anche una causa profonda legata a fattori sistemici e strutturali. La rabbia popolare in Cina sta crescendo rapidamente, e la società è come una polvere da sparo che aspetta solo una scintilla.
Un motivo profondo è che lo Stato ha perso la sua giustizia. Cos'è la giustizia di uno Stato? Uno Stato esiste per cercare la felicità dei suoi cittadini, per guidare la nazione verso un percorso di prosperità comune, di uguaglianza e libertà. Senza questo scopo, lo Stato non ha significato. Ma la Cina di oggi è uno strumento nelle mani di un piccolo gruppo di corrotti del Partito comunista, che sfruttano e opprimono il popolo, che è costretto a risolvere i problemi del Partito, mentre il Partito non risolve i problemi del popolo.
Lo Stato ha perso il significato che giustificava la sua esistenza: la Repubblica popolare cinese è sempre stata una proprietà privata del Partito comunista. La ricchezza della Cina non appartiene ai cinesi, e il popolo non ha alcun diritto di intervenire nella governance. La relazione subordinata che dovrebbe esistere tra lo Stato e il popolo è stata rovesciata: lo Stato non è più uno Stato e il popolo non è più un popolo libero.
Il secondo motivo profondo è che il governo ha perso la sua capacità. Il governo ha il compito di gestire efficacemente la nazione, di indirizzare lo sviluppo economico, migliorare la qualità della vita e aprire orizzonti più ampi. Ma quando il governo crea problemi e non è in grado di risolverli, la politica e l'economia peggiorano continuamente, i problemi interni ed esterni si accumulano, e alla fine, tutte le difficoltà ricadono sul popolo, che vive in condizioni sempre più insostenibili.
Le misure recenti per salvare il settore immobiliare e il mercato azionario sono fallite, la stimolazione dei consumi è debole, gli investimenti sono fuori controllo, il commercio estero è in difficoltà, e la diplomazia e la situazione militare sono piene di ostacoli. Allo stesso tempo, le politiche di "zero COVID" sono sempre più inefficaci, la lotta alla corruzione sembra aver solo alimentato una corruzione ancora maggiore, e le politiche di stabilità sociale stanno diventando sempre meno stabili. La situazione difficile del Partito comunista è a 360 gradi, a lungo termine, e radicata, e Xi Jinping è impotente di fronte alle difficoltà interne ed esterne. La rabbia popolare non ha via di sfogo, il conflitto tra governo e popolo è in aumento, e mentre si continua a parlare di stabilità e benessere, il governo sta correndo verso un vicolo cieco.
Il terzo motivo profondo è il disordine sociale, che è la conseguenza inevitabile della perdita di giustizia da parte dello stato e della perdita di capacità del governo. Il normale funzionamento di una società si basa su una logica tradizionale, leggi e consapevolezza sociale come base morale, auto-regolamentazione del governo, fiducia tra i cittadini, gerarchie ben definite, e un consenso tra il governo e il popolo. Ma questo ordine tradizionale è rapidamente collassato a causa dei danni causati dal Partito comunista.
Il disordine sociale non è qualcosa che accade in un giorno, ma è un processo che erode lentamente la società. I capi non hanno scrupoli, e quelli più in basso li imitano. Il popolo è considerato solo uno strumento da sfruttare. La sopportazione del popolo è arrivata a un punto di rottura, e quando non si può più sopportare, si cerca una via d'uscita. La via d'uscita per il popolo è quella di non essere più sottomessi, di non essere più schiavi, e di lottare contro l'ordine sociale per salvare la propria vita, perché l'ira e il rancore non possono essere placati. La rottura dell'ordine sociale non è solo una questione di interesse, ma anche un atto di "rovina reciproca".
Il quarto motivo profondo è che il popolo ha perso la sua anima. Una nazione con una tradizione culturale millenaria dovrebbe anche avere un sistema positivo di idee. Ma l'essenza spirituale della Cina è una fusione delle idee marxiste-leniniste con il pensiero imperialista cinese, creata da Mao Zedong, un "mostro a quattro zampe" che non ha senso nel contesto del XXI secolo. L'ideologia marxista-leninista non è più applicabile, il capitalismo non è percorribile, i valori universali non possono essere espressi, il feudalesimo non può essere restaurato, e l'anima dei cinesi è ormai distrutta e frammentata.
Il motivo per cui il popolo ha perso la sua anima è che la Cina è isolata dal resto del mondo, separata dalle correnti di idee contemporanee, e il Partito Comunista mantiene il controllo del pensiero per preservare il suo potere assoluto. All'inizio delle riforme, l'ideologia capitalista era molto diffusa, ma con il miglioramento dell'economia, il Partito ha rafforzato il controllo ideologico, impedendo qualsiasi liberazione del pensiero. Dal momento che Xi Jinping è salito al potere, il controllo è aumentato al massimo, la stabilizzazione sociale ha indebolito la spiritualità del popolo cinese giorno dopo giorno.
La perdita dell'anima del popolo ha portato alla scomparsa di qualsiasi ricerca spirituale e dei valori condivisi. Tra le persone, non rimane che il perseguimento del piacere e del vantaggio materiale, e la naturale umanità, di fronte a un sistema crudele, si consuma e viene soppressa, portando la brutalità a prevalere sulla civiltà umana.
Lo stato ha perso la giustizia, il governo ha perso la sua capacità, la società ha perso l'ordine e il popolo ha perso la sua anima. La Cina è attualmente in uno stato di disgregazione senza precedenti. Dalle basi della società, un processo visibile di disintegrazione è in corso. La storia non può essere invertita, e l'umanità non può invertire il corso delle cose. Gli omicidi indiscriminati sono solo l'espressione di una frustrazione individuale, ma da qui a una crisi sociale globale, la distanza non è lunga.
Chi ha una minima comprensione della realtà vede già la fine, e il Partito comunista lo vede. Ma alla fine, non importa se lo vediamo o meno, il risultato è destinato a manifestarsi.
28/09/2017 08:52