I curdi siriani rigettano la versione del governo sulla morte di Khaznawi
Damasco (AsiaNews) Hassan Saleh, segretario del partito curdo Yakiti (proibito in Siria) reclama una commissione indipendente per investigare sulla morte dell'ulema Muhammad Maachuk Khaznawi, scomparso a Damasco il 10 maggio scorso e ritrovato morto il 1 giugno nell'est del paese.
Hassan Saleh, ha affermato ad AsiaNews che "le informazioni pubblicate dal governo siriano sono dubbie e nascondono motivazioni politiche". "Per conoscere la verità" egli reclama l'avvio di una commissione formata da avvocati curdi. Per fare pressione sul governo ha annunciato che vi saranno delle manifestazioni a Damasco, Aleppo, e nella regione a maggioranza curda, nel nord est del paese.
La decisione dello Yakiti avviene a poche ore dalla dichiarazione ufficiale del governo di Damasco che dice di avere i nomi di "5 criminali" che hanno assassinato lo sheik Khaznawi. Lo Yakiti insiste che Khaznawi è stato assassinato mentre era "nelle mani delle autorità siriane". Damasco invece dice che lo sheik è stato assassinato da criminali comuni.
"Conosciamo gli assassini di nostro padre ha detto ad AsiaNews Muhammad Murad Khaznawi, 30 anni, uno dei 16 figli del defunto e pubblicheremo una dichiarazione su questo fatto. Se fossimo in Svizzera, avrei potuto informarvi io di questo fatto, ma siamo in Siria".
Lo stato siriano è famoso per non sopportare alcuna critica o opposizione al partito Baath, mantenuto in piedi dalla minoranza alaouita (un gruppo islamico eretico) e dagli ufficiali fedeli alla famiglia Assad.
Lo sheik Khaznawi, ucciso il mese scorso all'età di 46 anni, era vice-presidente del centro di Studi islamici di Damasco e godeva di molta fama e simpatia anche fuori della comunità curda. Difensore accanito della sua etnia, poche settimane prima di essere rapito, aveva criticato in modo molto tagliente la leadership siriana per l'abbandono in cui versa il paese.
Mesi prima era stato in Europa, incontrando gruppi curdi all'estero e anche dirigenti dei Fratelli Musulmani, che sono proibiti in Siria.
La comunità curda della Siria è da tempo nel mirino dell'esercito di Damasco a causa del suo irredentismo. La Siria vede anche con timore il rafforzarsi al confine di una zona autonoma curda in Iraq. I curdi siriani sono il 10% della popolazione (17 milioni).