I cristiani nepalesi festeggiano san Valentino aiutando i poveri e regalando bibbie
Selestina Gurung, ragazza cattolica di 19 anni originaria di Pokhara (200 chilometri da Kathmandu), si è recata nella capitale per acquistare delle bibbie da regalare ai suoi amici. "Per me - afferma - questo san Valentino è un giorno per diffondere l'amore di Dio tra gli uomini. Una volta a casa regalerò queste bibbie alle persone che mi vogliono bene”.
Il modo diverso di festeggiare la festa degli innamorati è stata apprezzata anche dagli indù.
Komal Oli, popolare cantante indù, dice: "Ho apprezzato molto l’iniziativa dei cristiani che hanno scelto di celebrare l’amore di Dio nel giorno di San Valentino”. “Quando hai fede in Dio – continua – lui ti insegna ad amare tutta l’umanità e questo aspetto è presente in tutte le religioni: indù, cristianesimo e islam”.
In Nepal vivono circa 150mila cristiani, di questi circa 8mila sono cattolici. Con il crollo della monarchia indù nel 2006 e la nascita di uno Stato laico ai cristiani è stata concessa una maggiore libertà di culto. Nonostante siano ancora frequenti le discriminazioni da parte degli indù le conversioni sono in crescita. Secondo le stime della comunità cattolica di Kathmandu ogni domenica sono circa 200 i non cattolici che assistono alla messa nella cattedrale. Anche il numero dei sacerdoti è in aumento. Lo scorso 12 febbraio a Maheshpur, 600 chilometri a est di Kathmandu, mons. Anthomy Sharma, arcivescovo di Kathmandu, ha ordinato tre nuovi sacerdoti di origine indiana. Dalla sua nomina a vicario apostolico per il Nepal nel 2007, il prelato ha ordinato sette sacerdoti.