I cristiani indiani insistono per i diritti dei Dalit
New Delhi (AsiaNews) – “A nome di migliaia di leader cristiani e di 16 milioni di cristiani Dalit, chiediamo alla Commissione nazionale per le Scheduled Castes (Cnsc) di accettare le conclusioni della Commissione Mishra [la Commissione nazionale per le minoranze religiose e linguistiche, Ncrlm] che ha studiato il problema in modo accurato”. Lo dice Joseph Souza, presidente dell’All India Christian Council, che oggi con una dichiarazioni ufficiale insiste per un rapido e giusto riconoscimento dei diritti degli “intoccabili” non indù.
La legge attuale esclude i Dalit cristiani o islamici dai privilegi riconosciuti alle Scheduled Castes. La vecchia legge del 1950 riconosceva vari privilegi solo ai Dalit indù, ma questa esclusione appare iniqua e non rispettosa né delle finalità della legge di compensare i Dalit per la loro posizione sociale deteriore, né della laicità dello Stato indiano che rifiuta di favorire alcuna religione.
La Ncrlm, incaricata dal governo di studiare la questione, ha concluso raccomandando “che il paragrafo 3 della Legge costituzionale del 1950 (sulle Scheduled Castes) – che in origine ha limitato lo status di Scheduled Caste agli indù e poi vi ha compreso i Sikh e i buddisti, ma ancora esclude musulmani, cristiani, parsi e altri – dovrebbe essere tutto cancellato per disancorare questo status dalla religione e renderlo del tutto neutrale rispetto alla religione, come è per lo status di Scheduled Tribes”.
La questione è anche oggetto di una causa proposta avanti all’Alta Corte di giustizia, che ha chiesto al governo di esprimere la sua posizione. Ora New Delhi ha rimesso la questione alla Cnsc e ha promesso di pronunciarsi entro 8 settimane.
L’Aicc, che raccoglie migliaia di gruppi, chiede alla Cnsc di confermare l’opinione della Commissione Mishra, che ha compiuto uno studio accurato e completo.
15/04/2022 11:19