I contadini assaltano una stazione di polizia di Yingde, nel Guangdong
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Centinaia di coltivatori di tè hanno assalito la stazione di polizia a Yingde (Guangdong) il 23 maggio, lanciando sassi e mattoni e incendiando le vetture di servizio. La protesta è stata scatenata dalla voce che un contadino era morto in detenzione e dimostra l’esasperazione dei rurali che vivono in povertà, senza nemmeno godere dei servizi essenziali come l’assistenza sanitaria gratuita.
L’assalto è durato oltre 4 ore, prima che tornasse la calma. Non si ha notizia di feriti o di ulteriori conseguenze nei giorni successivi. Il quotidiano China Daily, che ha riportato oggi la notizia, riferisce che da anni i contadini di Yingde protestano perché sono privi dell’assicurazione medica, della pensione sociale e di sussidi per i disoccupati.
Queste proteste sono sfociate questo mese in dimostrazioni di piazza e il 22 maggio la polizia ha arrestato 4 persone accusandole di stare organizzando una grande protesta. Il giorno dopo circa 300 contadini hanno marciato sulla stazione di polizia per chiedere la liberazione dei quattro. La violenza è esplosa quando si è sparsa la voce che uno di loro era morto in prigione. Mancano conferme di questa notizia.
Nel 2008 in Cina si sono state oltre 87mila proteste per ragioni economiche, secondo i dati del ministero degli Interni. I lavoratori privati del salari e i contadini espropriati della terra senza adeguato indennizzo spesso non hanno vie giudiziarie per ottenere i loro diritti. Così scendono in piazza e si scontrano con la polizia spesso schierata a difesa degli interessi delle aziende o delle autorità locali.
Molti incidenti sono accesi da pretesti minimi. La settimana scorsa nel Gansu oltre mille persone sono scese in piazza dopo che funzionari pubblici hanno percosso un ciclista passato con il semaforo rosso. Hanno rovesciato auto della polizia e negli scontri sono stati feriti almeno 10 poliziotti.