I colleghi irakeni degli ostaggi supplicano per la loro liberazione
Dubai (AsiaNews/Agenzie) - I colleghi dei tre ingegneri edili, rapiti dalle loro case alcuni giorni fa, chiedono con insistenza il loro rilascio. Uno di essi è stato decapitato proprio ieri e si teme che un altro possa essere ucciso oggi.
Un uomo che si è definito "un ingegnere irakeno che lavora a Baghdad", ha telefonato all'Ap di Dubai, dicendo che voleva leggere una dichiarazione: "Io e i lavoratori della compagnia, colleghi degli ingegneri rapiti, in nome di Dio e della sua misericordia, vi chiediamo di liberarli".
L'uomo aveva la voce emozionata e si è rifiutato di dare più dettagli su di sé e i suoi colleghi di lavoro, tutti impiegati alla General Supplies and Commercial Services, una ditta di costruzioni con base negli Emirati. Ha detto che se dava più dettagli, loro avrebbero potuto essere i prossimi obiettivi dei terroristi che hanno rapito gli americani Eugene Armstrong e Jack Hensley e il britannico Kenneth Bigley.
Un video rilasciato ieri sul web mostra la barbara esecuzione di un uomo, identificato come Armstrong. L'uomo che singhiozza viene decapitato e la sua testa deposta dietro la sua schiena.
Secondo alcuni analisti il boia sarebbe proprio il ricercato Abu Musab al-Zarqawi. La voce nel video minaccia l'uccisione di un altro ostaggio entro 24 ore. Un altro video diffuso dal gruppo Tawhide-Jihad, legato a Zarqawi, minacciava di decapitare tutti e tre gli uomini lunedì, se non fossero state liberate le donne irakene prigioniere. I tre ostaggi lavoravano per la General Supplies and Commercial Services e sono stati rapiti quando erano in casa.
La dichiarazione dei colleghi, dice che i tre ostaggi sono ingeneri civili che lavoravano in un progetto di costruzione varato dal Ministero irakeno dell'elettricità e non erano implicati in nessuna attività militare "Essi hanno insistito a rimanere [in Iraq] per concludere il progetto, sapendo che stavano lavorando negli interessi del provato popolo irakeno, nel tentativo di alleviare le sofferenze della popolazione".
L'ingegnere irakeno ha detto che i tre avevano in programma di lasciare l'Iraq entro la fine del mese "per ritornare alle loro case e le loro semplici famiglie, che hanno impaarato ad amare l'Iraq e il suo popolo attraverso di loro".
Armstrong era famoso per essere "un buon uomo", interessato alla cultura araba, con molti amici nel mondo arabo. Jack Hensley è un uomo sposato, con una figlia di 13 anni. Kenneth Bigley, 62 anni, è conosciuto come un uomo generoso, che ha imparato ad apprezzare la cultura islamica durante gli oltre 10 anni passati in Medio Oriente.
La dichiarazione si conclude con una appassionata richiesta: "Vi supplichiamo di mostrare misericordia, compassione e perdono".
L'ingegnere irakeno ha aggiunto che lui e i suoi colleghi erano profondamente scossi e amareggiati alla notizia della decapitazione di Armstrong.
In passato Tawhid-e-Jihad (Monotesimo e Guerra santa) ha già rivendicato la responsabilità di 3 decapitazioni, compresa quella del 29enne Nicholas Berg, scomparso in aprile. Il gruppo è anche autore di molti attentati e scontri.
Attualmente vi sono più di 130 stranieri ostaggi in Iraq; circa 26 sono stati uccisi. Il rapimento prende di mira anche molti irakeni. Nella maggior parte dei casi essi sono liberati dietro pagamento di riscatto.
14/09/2004