I cattolici vietnamiti sperano in rapporti diplomatici col Vaticano per “capirsi meglio”
di JB VU
Si auspica che la visita della delegazione della Santa Sede permetta ai cattolici di portare avanti attività sociali ed educative. Un incontro con 123 sacerdoti che prendono parte ad un corso di aggiornamento. Oggi la partenza per Ho Chi Minh City.
Hanoi (AsiaNews) – “Speriamo che il nostro governo stabilisca rapporti diplomatici con la Santa Sede, in modo che cresca la comprensione reciproca e diminuisca la discriminazione verso la religione”: è l’auspicio che un sacerdote di Hanoi esprime parlando con AsiaNews della visita in corso in Vietnam da parte di una delegazione della Santa Sede. “Noi cattolici – spiega padre Anton, membro della delegazione della arcidiocesi di Hanoi - vorremmo che dalla reciproca comprensione diminuisca la discriminazione tra Ñaïo e Ñôøi, cioè del governo verso la religione, perché tutti noi lavoriamo per la giustizia sociale e lo sviluppo della popolazione”.
“Noi – aggiunge – speriamo che il governo permetta ai cattolici di partecipare al compito educativo. Imparando, la gente capisce la verità; con la conoscenza e la pratica la gente lavora per sfuggire alla povertà e contribuire allo sviluppo del Paese. L’obiettivo dell’educazione lo sviluppo umano, la preoccupazione per la giustizia nella vita delle persone. Negli anni recenti – prosegue – l’arcidiocesi ha organizzato gruppi di operatori sociali volontari per lavorare con i bambini disabili, le persone sfortunate, i poveri, le persone colpite dall’Aids. I gruppi pastorali insegnano catechismo ai bambini, attività di consulenza e organizzazione per i giovani. Giovani volontari, ogni anno, in estate, vanno in 13 centri per lebbrosi, vivono e lavorano con loro. I cattolici collaborano con i buddisti per organizzare attività sociali in favori dei bambini orfani di Hanoi”.
Suor Nguyen, della Congregazione delle Holy Cross Lovers di Hanoi conferma: “noi lavoriamo con i bambini sfortunati, ma non abbiamo aiuti materiali per le classi. Non è facile prendere parte al lavoro educativo e sociale. Nella nostra arcidiocesi sono un tabù, perché – chiede - nello stesso Paese ci sono differenti politiche sociali? Basandoci sui bisogni della gente e sulle politiche sociali della nostra Chiesa locale, vogliamo portare avanti le attività per la vita delle persone e del Paese”.
La delegazione vaticana, guidata dal sottosegretario per i rapporti con gli Stati, mons. Pietro Parolin e della quale fanno parte anche mons. Mariano Montemayor e mons. Nguyen Van Phuong, arrivata ad Hanoi il 9, lascia oggi la capitale per recarsi a Ho Chi Minh City, Da Lat e nelle province di Quang Tri e Thua Thien-Hue.
Nel corso della loro permanenza ad Hanoi, i rappresentanti della Santa Sede hanno anche avuto un incontro con 123 sacerdoti della capitale e delle diocesi vicine che prendono parte ad un corso annuale di formazione nel seminario maggiore di Hanoi (nella foto). A loro, mons. Parolin ha sottolineato l’importanza dei corsi di aggiornamento per sacerdoti, specialmente in situazione come quella vietnamita, che ora affrontano una generalizzata secolarizzazione. (Ha collaborato An Dang)
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