23/01/2009, 00.00
VIETNAM
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I cattolici vietnamiti aiutano i poveri a festeggiare il Têt

di J.B. An Dang
La crisi economica ha fatto crescere il numero delle persone che non hanno neppure da mangiare. Dai “porcellini” della parrocchia di Phu Hanh alla sottoscrizione via internet di padre Le, alla rinuncia a festeggiare delle suore di San Paolo di Chartres.
Hanoi (AsiaNews) – Il Vietnam sta affrontando il più difficile momento economico da quando, a metà degli anni ’90 il governo scelse la liberalizzazione: L’indice di crescita, previsto per l’8 per cento, è stato portato al 6,5% e i tassi di interesse sono stati abbassati tre volte, l’anno scorso, per far fronte ad una inflazione a due cifre. Il tasso di inflazione, infatti, era del 14,1 a gennaio, è salito al 28,32 ad agosto ed è rimasto forte.  
E’ in tale contesto, che i vescovi cattolici si stanno preoccupando di coloro che non avranno abbastanza da mangiare neppure durante le feste per il Têt, il nuovo anno lunare, a causa dell’impennata dei prezzi di alimenti e carburante.
 
A Ho Chi Minh City, padre Dominic Truong Kim Huong, parroco a Phu Hanh, ha chiesto ai suoi fedeli di mettere da parte un po’ di denaro per i poveri. Dopo aver tagliato quanto possibile le spese familiari, 4650 parrocchiani hanno messo insieme 214.843.000 VND (12.330 dollari, denaro che è stato distribuito tra 200 famiglie del luogo, in maggioranza buddiste.
 
L’iniziativa ha preso il via il mercoledì delle Ceneri del 1997 ed ogni anno, da allora, quel giorno ogni famiglia cattolica della parrocchia riceve un salvadanaio a forma di porcellino (comunemente detto Con Heo Đất), che viene riportato in chiesa due settimane prima dell’inizio dell’Anno lunare. Quanto raccolto viene distribuito tra le famiglie povere. Nel 1997 furono 32 milioni di dong, nel 2008, 203.900.000.
 
Padre Joseph Le Quang Uy, un Redentorista, invece, ha chiesto il sostegno ai lettori del suo sito  (http://www.trungtammucvudcct.com). Da Vietnam, Australia, Belgio, Canada, Francia e Stati Uniti gli sono stati donati tra 45.800 e 57.200 dollari. Padre Le ha fatto sapere che le donazioni saranno usate per acquistare cibo, abiti, medicine e sedie a rotelle per studenti poveri, orfni, malati di Aids e handicappati. Ed anche per le vittime di disastri naturali o persone che hanno bisogno di grandi cure mediche, come interventi chirurgici al cuore o agli occhi. La gran parte del denaro sarà usata per costruire case o scavare pozzi per i più poveri dei poveri, in zone remote. Con l’avvicinarsi del Tết, padre Le è impegnato a distribuire denaro, cibo, abiti e medicine per i poveri degli Altipiani, nele province di Dalat, Kuntom, Buon Me Thuot e Dac Lac.
 
L’anno scorso, poi, più di cento volontari locali hanno lavorato con padre Le in attività “pro-life”, compreso il trovare alloggio, cibo e medicine per donne con gravidanze indesiderate. Grazie a queste iniziative, 600 donne hanno avuto una nascit invece di un aborto.
  
Nell’estremo sud del Paese, le suore di San Paolo di Chartres, che hanno visto la loro casa requisita e trasformata in parco pubblico, fanno del loro meglio per arrivare a tempo. Hanno deciso di rinviare la loro celebrazine del Tết e dare la priorità alla distribuzione di aiuti. Quest’anno l’elenco dei richiedenti appare lungo, a causa delle difficoltà economiche del Paese. Ma le suore lo fanno d’abitudine, senza secondi fini, dato che la storia del loro ordine in questa regione povera ha sempre messo al primo posto l’accoglienza.
 
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