I cattolici del Nepal pregano per le vittime dello Tsunami
Bhusan Ghimire, cattolico e corrispondente da Tokyo per il Nepali Weekly, è rientrato in questi giorni in Nepal. “Ero in un supermercato quando ho sentito due forti scosse di terremoto – racconta ad AsiaNews - Tutto ha iniziato a oscillare e dopo alcuni minuti sono crollati il soffitto e parte dell’edificio. Credevo di morire. Dio mio ha salvato”. Parlando dei nepalesi dispersi, Bhusan sottolinea che “a tutt’oggi è difficile avere notizie sulla loro indentità e sulle loro condizioni”. “Nelle aree più colpite è impossibile comunicare – aggiunge – e secondo i media locali quattro ristoranti gestiti da nepalesi sono stati spazzati dallo tsunami nella prefettura di Miyagi”.
Risita Lama, 65 anni, da giorni non riesce a prendere contatti con il figlio, disperso insieme alla moglie in una delle prefetture colpite dal sisma."Prego per tutte le persone e i miei cari coinvolti nel devastante terremoto – afferma – le nostre preghiere si aggiungono a quelle di tutti cattolici del mondo ".
Zunichiro Tabei, giapponese, è in Nepal per motivi di lavoro e a tutt’oggi i suoi parenti figurano tra i dispersi del sisma. “Ho chiesto a Dio di vegliare sui miei familiari – afferma – spero di rivederli presto e che il Signore ascolti le mie preghiere e aiuti tutti giapponesi alleviando le loro sofferenze”.