05/03/2008, 00.00
TAGIKISTAN
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I cattolici aiutano i poveri del Tagikistan a sopravvivere il freddo estremo

Caritas Tagikistan ed altre organizzazioni cattoliche internazionali uniscono le forze per aiutare anziani, invalidi e donne non sposate, facili prede del freddo da record che sta colpendo il Paese.

Dushanbe (AsiaNews/UCAN) – Una folla di quasi 100 anziani si sono radunati lungo i cancelli della residenza delle suore cattoliche a Dushanbe per ricevere gli aiuti della Chiesa locale e delle organizzazioni internazionali. Il 18 febbraio è stato il primo di tre giorni dedicati alla distribuzione del cibo e altri beni essenziali avvenuta alla casa dei Servi del Signore e della Vergine Maria di Matara.

Caritas Tagikistan e i responsabili sociali della Chiesa cattolica hanno lavorato insieme all’organizzazione internazionale Care International e all’organizzazione della Chiesa statunitense, Servizi di aiuto cattolico (CRS). Ne hanno beneficiato circa 350 anziani ed altri bisognosi colpiti dalle temperature freddissime che hanno causato la mancanza di elettricità nelle case.

Non succedeva da 25 anni di assistere ad un calo così drastico nelle temperature che quest’anno sono precipitate vertiginosamente fino a toccare i 25° sotto lo zero. I fiumi sono congelati riducendo la disponibilità dell’acqua che gli impianti idrici usano per produrre energia elettrica nelle case.

Ermakhmad Kholov, il responsabile di Caritas Tagikistan, ha detto che sono soprattutto i poveri ad avere risentito del freddo estremo. “Prima di cominciare la distribuzione degli aiuti - ha spiegato  -  abbiamo condotto delle ricerche coinvolgendo operatori sociali per capire chi avesse realmente bisogno di noi, e sono i pensionati, gli invalidi e le madri non sposate”.

Care, CRS e Caritas hanno unito le risorse e distribuito ad ognuno dei 350 bisognosi un sacco di farina da 50 chili, cereali, pasta, olio per cucinare, borsa dell’acqua calda, thermos e candele.

Marianna, funzionario di Care International, ha detto che l’organizzazione collabora con Caritas ed insieme rispondono alle stesse urgenze. “Abbiamo preso fondi da altri progetti indirizzati alle madri non sposate e li abbiamo condivisi per aiutare i poveri”.

Anton Petrov, giovane 23enne volontario, ha deciso di dare una mano alle suore della Caritas e ha commentato: “È meglio fare qualcosa di buono aiutando le persone che sedere in casa senza elettricità e niente da fare”.  Un’altra volontaria cattolica, Amalia Gravrilova, ha detto che quando si è trovata in situazioni difficili la Chiesa l’ha aiutata ed ora sente il bisogno di restituire il tempo e l’aiuto ricevuti a coloro che soffrono.

Maria Rakhimova è una delle tante persone che hanno ricevuto gli aiuti. “È una vera umiliazione dover vivere senza poter riscaldare la propria casa e cucinare un pasto”, ha dichiarato Maria, aggiungendo che ricorda coloro che l’hanno aiutata nelle sue preghiere a Dio.

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