23/02/2010, 00.00
TAGIKISTAN
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I cambiamenti climatici possono devastare l’economia e la società tagika

E’ la preoccupante previsione di un rapporto di Oxfam International. Estati sempre più torride e secche, inverni gelidi, raccolti scarsi. Già ora intere comunità agricole riescono a malapena a sfamarsi. A rischio anche gli altri Paesi dell’Asia Centrale.

Dushanbe (AsiaNews/Agenzie) – Il Tagikistan, Stato più povero dell’Asia centrale, rischia di essere devastato dai cambiamenti climatici in atto. Uno studio dell’organizzazione Oxfam International prevede che per decenni potrà perdurare quanto avvenuto negli ultimi mesi: siccità durante l’estate torrida con gravi danni ai raccolti, inverni gelidi e cibo scarso.

Il rapporto “Reaching the Tipping Point? Climate Change and Poverty in Tajikistan” (“Raggiungendo il Punto di Svolta? Cambiamento Climatico e Povertà in Tagikistan”), pubblicato il 17 febbraio, spiega che un vero disastro socio-economico potrà essere evitato solo se i contadini riusciranno ad adattarsi alla nuova situazione. I mutamenti climatici sono indicati come il maggior problema attuale per il Paese, con circa 1,5 milioni di persone che già sperimentano scarsezza di cibo.

Andy Baker, direttore di Oxfam per il Tagikistan, spiega all’agenzia Eurasianet che “le siccità sono in aumento e le temperature in crescita. I raccolti diminuiscono per la penuria d’acqua. Intere comunità rurali del Tagikistan hanno già sofferto molto negli ultimi anni, riuscendo a malapena a sfamare le famiglie”.

Il rapporto prevede che la situazione perdurerà per anni e che le comunità rurali devono organizzarsi per affrontare l’emergenza stabile, in assenza di un intervento del governo centrale, finora carente. Secondo il rapporto occorre, tra l’altro, creare nuove strutture per la fornitura d’acqua e di cibo e assicurare finanziamenti ai contadini per comprare nuove colture resistenti alla siccità. Circa il 70% della popolazione del Paese vive nelle zone rurali e trae il sostentamento dall’agricoltura.

Baker spiega che la situazione può persino peggiorare con il passare del tempo, per il Paese e per tutta l’Asia centrale, con il progressivo scioglimento dei ghiacciai perenni e la diminuzione delle risorse idriche.

Natalya Mirzokhonova, specialista del Comitato tagiko per le Situazione di emergenza e la difesa civile, prevede che nella zona “se non sarà fatto nulla, i ghiacciai si scioglieranno e non so se avremo ancora acqua tra 20 anni”.

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