05/05/2011, 00.00
EGITTO
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I Fratelli musulmani, un pericolo maggiore di Bin Laden

Il gruppo fondamentalista acquista sempre più spazio sui media e minaccia cristiani e musulmani moderati che appoggiano un governo laico. La paura di un regime islamico spinge anche la popolazione musulmana a emigrare in occidente.
Il Cairo (AsiaNews) -  “L’uccisione di Bin Laden ha scatenato reazioni contrastanti fra la popolazione egiziana. I musulmani moderati hanno esultato, mentre Fratelli musulmani, salafiti e gruppi jihadisti lo hanno definito un eroe martire dell’islam. Ma la sua morte non cambia la situazione di  pericolo che cristiani e musulmani laici stanno vivendo dopo la caduta di Mubarak”. È quanto afferma ad AsiaNews p. Rafic Greiche, capo ufficio stampa della Chiesa cattolica egiziana e portavoce delle sette denominazioni cattoliche. Secondo il sacerdote molti musulmani stanno emigrando per la paura dei fondamentalisti, che acquistano sempre più spazi sui giornali, nei programmi televisivi e su internet.

Dopo la rivoluzione egiziana e la fine del regime di Mubarak, molti gruppi estremisti islamici sono riemersi e operano ora sul territorio egiziano. P. Greiche spiega che da mesi i leader musulmani radicali lanciano ogni giorno messaggi di propaganda contro i cristiani, monopolizzando canali televisivi, giornali e internet. “I leader islamici – afferma il sacerdote - definiscono i cristiani infedeli che non hanno diritto ad avere una rappresentanza parlamentare. Chi desidera la democrazia ha paura di questo clima di terrorismo psicologico e fugge dal Paese”.

In vista delle elezioni di settembre, i Fratelli musulmani, il gruppo islamico più organizzato nel Paese, hanno fondato quattro partiti politici. Tali formazioni hanno una chiara ispirazione fondamentalista, ma per arginare la legge che vieta la partecipazione dei partiti confessionali alle elezioni, essi hanno eliminato dai nomi qualsiasi riferimento all’islam. Secondo fonti di AsiaNews il grande lavoro di propaganda consentirà ai Fratelli musulmani di  successo alle prossime elezioni.

A tutt’oggi, l’unica alternativa laica sono i giovani di piazza Tharir. Dopo la rivoluzione, essi si sono divisi in 16 gruppi e ora stanno tentando di organizzarsi in partiti politici. P. Greiche fa notare che molti di loro sono tuttora affiliati ai Fratelli musulmani e potrebbero essere influenzati dai vecchi leader. Secondo il sacerdote “ci vorrà almeno un anno per comprendere gli effetti della rivoluzione, siano essi positivi o negativi”. (S.C.)

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