21/06/2011, 00.00
INDIA-MYANMAR
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I Chin rifugiati in India dal Myanmar chiedono giustizia e diritti umani

di Nirmala Carvalho
Una manifestazione con migliaia di partecipanti dell’etnia Chin è sfilata per le strade di Delhi. Almeno 11mila 500 Chin vivono a Delhi, fuggiti dalla repressione brutale e sistematica delle autorità militari birmane. La maggioranza di loro sono cristiani.
New Delhi (AsiaNews) – Più di tremila rifugiati Chin ieri sono scesi in strada nel centro di Delhi per ricordare il 60mo anniversario del World Refugee Day. La manifestazione è stata organizzata dal Chin Refugee Committee (Crc) per chiedere alla società indiana e al governo di proteggere questi rifugiati; e nello stesso tempo chiedeva all’Alto commissariato Onu per i rifugiati di migliorare il suo servizio verso di loro. Durante la manifestazione i Chin, fra cui molte donne e bambini, gridavano: “Abbiamo bisogno di diritti umani, chiediamo dignità, vogliamo il vostro appoggio, basta discriminazioni”.

Van Mung Lian ha dichiarato ad AsiaNews: “Ieri c’è stata la dimostrazione nella Giornata mondiale dei rifugiati; il nostro programma prevedeva due parti, la prima era un’esibizione di fotografie con le prove delle violazioni dei diritti umani; la seconda era il corteo. Vi hanno preso parte circa tremila rifugiati dal Myanmar, e la maggioranza dei rifugiati Chin sono cristiani. Siamo circa 70mila rifugiati dal Mizoram, e a Delhi ci sono circa 11mila 500 Chin, sfuggiti a varie forme di repressione da parte delle autorità militari birmane”.

Van Mung Lian è un cristiano di 36 anni, fuggito nel 2002 in India dalla sua nativa Hakha. “non c’è libertà religiosa in Birmania, e la sofferenza è intensa; non possiamo praticare la religione. C’è una birmanizzazione della società, il governo sta appoggiando forzosamente una sola razza, una religione e tutte le minoranze soffrono, sono perseguitate. In questa manifestazione ci sono circa 3200 Chin, e si può dimostrare che almeno 700 di loro hanno subito violazioni dei diritti umani”.

Plato Van Rung Mang, coordinatore della Chin Human Rights Organization a Delhi, ha dichiarato: “I rifugiati Chin dalla Birmania sono venuti in India subito dopo le manifestazioni popolari del 1988, sfortunate, e in conseguenza della sistematica violazione del diritti umani, in un ventaglio che va dall’arresto e dall’assassinio arbitrario allo stupro, alla tortura, alla soppressione politica, alla persecuzione religiosa, al lavoro forzato e alla militarizzazione da parte del regime militare. E questo dura da oltre 50 anni”.
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