16/03/2025, 10.37
ECCLESIA IN ASIA
Invia ad un amico

I 75 anni delle relazioni diplomatiche tra Indonesia e Vaticano

di Mathias Hariyadi

Nel 1950 l'apertura della nunziatura diede un grande contributo al cammino post-coloniale e alla valorizzazione dell'unità tra le comunità religiose del Paese. L'ambasciatore di Jakarta presso la Santa Sede: "Anche oggi condividiamo uno sguardo comune su tante questioni globali, come il viaggio di Francesco ha mostrato". 

Jakarta (AsiaNews) - In questi giorni ricorrono i 75 anni delle relazioni diplomatiche ufficiali tra l'Indonesia e la Santa Sede: il 13 marzo 1950 avvenne infatti la formalizzazione ufficiale, completando il percorso che aveva già visto il riconoscimento da parte del Vaticano dell'indipendenza e della sovranità dell'Indonesia nel 1947. Quel passo - favorito dagli sforzi diplomatici di mons. Albertus Soegijapranata, gesuita, primo vescovo indonesiano - aveva aperto la strada al riconoscimento della sovranità indonesiana anche da parte di altre nazioni europee e americane.

Il primo delegato apostolico nominato da papa Pio XII (e poi elevato al rango di nunzio) fu mons. Georges-Marie Joseph Hubert Ghislain de Jonghe d'Ardoye, mentre Sukarjo Wiryopranoto servì come primo ambasciatore dell'Indonesia presso la Santa Sede. Nominando mons. d'Ardoye, il Vaticano dimostrò inequivocabilmente il suo sostegno alla sovranità dell'Indonesia in un momento in cui il Paese affrontava ancora la minaccia di una nuova colonizzazione da parte degli olandesi.

In questi 75 anni di rapporti diplomatici, tre papi hanno visitato l'Indonesia: Paolo VI (1970), Giovanni Paolo II (1989) e Francesco (2024). Allo stesso modo, quattro presidenti indonesiani si sono recati in Vaticano: Sukarno (1956, 1959, 1964), Suharto (1972), Abdurrahman Wahid (2000) e Megawati Sukarnoputri (2002, 2023, 2025).
Parlando con AsiaNews, l'attuale ambasciatore indonesiano presso la Santa Sede, Michael Trias Kuncahyono, ha sottolineato che il Vaticano consideri l'Indonesia un esempio unico di promozione della fraternità nella diversità. L'ideologia nazionale indonesiana, la dottrina del “Pancasila”, e il suo motto Bhinneka Tunggal Ika (“Unità nella diversità”) incarnano il principio dell'unità tra popoli diversi.

Lo ha sottolineato qualche mese fa anche papa Francesco durante la sua visita apostolica in Indonesia nel settembre 2024: “La Santa Sede non solo apprezza la dottrina del Pancasila, ma la ammira, soprattutto in un'epoca in cui molti Paesi sono divisi a causa di differenze etniche e religiose”, ha osservato in un discorso pronunciato davanti all'allora presidente Joko Widodo e ad altri dignitari. “Il vostro motto nazionale, Bhinneka Tunggal Ika - ha aggiunto - descrive magnificamente questa realtà diversificata: una società pluralistica che rimane unita come una sola nazione. L'armonia nella diversità richiede che tutti abbraccino lo spirito di fraternità nel perseguimento del bene comune”.

Da parte sua, l'Indonesia riconosce la Santa Sede come un'entità sovrana priva di potere militare ma dotata di un'immensa influenza spirituale che trascende i confini nazionali. Una realtà che utilizza la persuasione morale, la dottrina teologica e gli accordi legali per modellare il suo impegno globale, concentrandosi su preoccupazioni spirituali, morali e umanitarie, tra cui il rispetto dei diritti umani, con un'enfasi particolare sulla libertà religiosa per tutte le fedi. “Questo impegno per la dignità umana – sostiene l’ambasciatore di jakarta presso la Santa Sede - rafforza il legame tra Indonesia e Vaticano”.

Ad oggi, sono ben 1.729 i religiosi indonesiani che studiano, lavorano e prestano servizio in varie comunità religiose italiane. Molte suore sono impegnate nell'istruzione, nell'assistenza agli anziani e nella gestione di orfanotrofi, mentre la maggior parte dei sacerdoti prosegue i propri studi accademici.

Secondo l’ambasciatore Trias Kuncahyono, l'Indonesia e il Vaticano condividono prospettive simili su questioni globali come la pace, i diritti umani, la protezione dell'ambiente, la sicurezza alimentare e l’accesso alle risorse idriche. Entrambi sostengono la tutela dei diritti delle donne e dei bambini e promuovono attivamente il dialogo e la diplomazia nelle aree di conflitto, tra cui Palestina, Yemen, Myanmar, Nigeria e Ucraina. Sul conflitto israelo-palestinese, in particolare, l'Indonesia e il Vaticano condividono una posizione chiara a sostegno della soluzione dei due Stati.

 

"ECCLESIA IN ASIA" È LA NEWSLETTER DI ASIANEWS DEDICATA ALLA CHIESA IN ASIA
VUOI RICEVERLA OGNI DOMENICA SULLA TUA MAIL? ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER A QUESTO LINK

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Golpe in Myanmar: Jakarta tenta una difficile mediazione
07/04/2021 12:00
Jakarta: giornalisti cattolici premiamo lo sportivo che ha ricostruito chiese e moschee dopo il terremoto
23/02/2022 10:28
Jakarta, approvata la legge che vieta i gruppi islamisti radicali
12/07/2017 11:13
Poso, violenze anticristiane: estremisti incendiano una chiesa protestante
23/10/2012
Widodo a Port Moresby: commerci e sicurezza, silenzio sul conflitto in Papua
05/07/2023 12:22


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”