Hubei: migliaia di persone devastano gli uffici pubblici e bloccano le strade
Le violenze sono scoppiate a Huangshi dopo l'aggressione di cani poliziotto contro pacifici manifestanti.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) Migliaia di cittadini di Daye - nell'Hubei, Cina sud orientale - hanno devastato gli uffici governativi, danneggiato automobili e preso d'assalto una stazione di polizia. Gli incidenti, secondo testimoni oculari e un giornale, sono scoppiati dopo che i cani poliziotto hanno morso alcuni cittadini durante una protesta pacifica.
Il 4 agosto scorso, circa 100 abitanti di Daye agglomerato che fa parte della più grande città di Huangshi, a ovest di Shanghai avevano presentato una petizione al governo di Huangshi contro il progetto di trasformare la città in un distretto. I firmatari riferisce un locale notiziario web temono che Huangshi s'appropri delle entrate di Daye, zona dal sottosuolo ricco di materie prime.
Secondo la polizia il cambio di status "colpisce solo gli interessi di poche persone". Ma alla protesta hanno partecipato un gran numero di residenti. La polizia, per spaventare i dimostranti ha portato avanti i cani, i quali hanno morso 4 manifestanti.
Subito dopo, il 6 agosto, oltre 10 mila persone, infuriate per l'attacco dei cani, hanno assalito gli uffici del governo e del partito nella città di Huangshi, rompendo finestre e mobili e danneggiando oltre 10 autoveicoli.
Ieri il governo e il partito di Huangshi, in un appello pubblicato su un sito web governativo, "chiedono all'intera città di avere chiara la distinzione tra diritto e ingiustizia, mantenere la calma e non lasciarsi influenzare e convincere da un piccolo numero di persone con ulteriori ragioni". Ma le proteste proseguono.
Il governo cittadino riferisce che i dimostranti hanno bloccato la strada principale tra Huangshi e Wuhan e fermato il traffico sopra un ponte. Le autorità minacciano che chi è coinvolto negli incidenti sarà punito "con decisione e con severità".
Negli ultimi anni in Cina sono aumentate le proteste contro l'esproprio di terreni, la corruzione e gli abusi di potere. Varie fonti indicano tra le cause il crescente divario tra un ristretto numero di ricchi e la gran massa di poveri. Oltre 66 milioni di contadini hanno perso la loro terra ad opera di funzionari pubblici, negli ultimi 10 anni; decine di migliaia sono rimasti senza abitazione. Il ministero della Sicurezza pubblica riconosce 74 mila manifestazioni nel solo 2004.