Hu Deping, compagno di Hu Jintao: Il Paese ha bisogno di un sistema politico democratico
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – “Sono del tutto a favore della democrazia. Il nostro Paese è ancora controllato dal Partito comunista cinese (Pcc). Ma abbiamo bisogno di un sistema politico democratico”. Lo sfogo è di Hu Deping, vicepresidente del Dipartimento di lavoro del Fronte unito del Pcc e figlio dell’ex segretario del Pcc Hu Yaobang, che vede avviarsi i lavori alla conclusione senza nemmeno un serio dibattito sulle promesse riforme.
Occorre che la gente – prosegue Hu – sia libera di esprimere l’opinione e di tutelare i propri interessi.
Il Congresso era stato presentato come la possibilità di un serio ripensamento del sistema politico nazionale. Ma, anche se il presidente Hu Jintao ha ripetuto oltre 60 volte la parola “democrazia” nel discorso che ha aperto i lavori, gli analisti osservano che non c’è alcuna volontà di diminuire il potere del Pcc e che seppure si parla di maggiore “democrazia all’interno del Pc”, in pratica significa solo più severità per la dilagante corruzione. Al massimo, il Congresso sembra destinato a rafforzare il potere di Hu Jintao e nelle discussioni – alcune delle quali aperte alla stampa, in nome di una maggior trasparenza - i delegati si sono limitati a confermare la linea ufficiale.
Hu Deping è stato compagno di classe di Hu Jintao presso la Scuola centrale del Pcc negli anni ’80, e si dice che sia stato lui a segnalare il futuro capo del Partito a suo padre, Hu Yaobang, allora Segretario generale del Pc. Hu Yaobang fu costretto da Deng Xiaoping a dimettersi nel 1987 perché ritenuto troppo tollerante verso le dimostrazioni degli studenti nel 1986 e favorevole a una maggior libertà di parola e di stampa. Dopo la sua morte, il 15 aprile 1989 per infarto, la popolazione iniziò manifestazioni di lutto spontaneo, anche per protestare per la mancata commemorazione da parte del Pcc. A Pechino queste manifestazioni si concentrarono presso il Monumento agli eroi del popolo a piazza Tiananmen e hanno alimentato le proteste pubbliche contro il nepotismo e la mancanza di libertà che hanno portato al massacro di Tiananmen. Dopo che per anni il suo nome è stato bandito, il 18 novembre 2005 Hu Jintao ha celebrato in modo ufficiale il 90mo anniversario della nascita del suo importante mentore. Ma in tono minore, per paura di proteste sociali.