Hong Kong, contestato il silenzio del capo dell'esecutivo sul suffragio universale
Alcuni membri del Consiglio legislativo criticano Donald Tsang per il suo atteggiamento nei confronti della marcia pro-suffragio universale del primo luglio scorso. Oltre 58 mila i partecipanti, la polizia ne dichiara 28 mila.
Hong Kong (AsiaNews/Scmp) Il silenzio del governatore di Hong Kong, Donald Tsang Yam-kuen, a proposito della marcia pro-suffragio universale del primo luglio scorso è "irrispettoso nei confronti delle decine di migliaia di cittadini che hanno dimostrato la loro voglia di democrazia". Diversi membri del Consiglio legislativo del Territorio hanno commentato così l'atteggiamento di Tsang, che si è comportato "come se nulla fosse successo" e non ha commentato in alcun modo il grande evento.
"L'atteggiamento di Tsang dicono alcuni politici di Hong Kong ricorda quello tenuto dal suo predecessore Tung Chee-hwa dopo la marcia del 2003: se continua così, useremo la sessione di lunedì prossimo del Consiglio per fare un'interrogazione pubblica sull'argomento e costringerlo a risponderci".
"Il capo dell'esecutivo dice Ronny Tong Ka-hwa, deputato del Partito Civico dovrebbe dare una risposta formale alla manifestazione. Sarebbe utile anche per lui stesso rendersi conto che circa 60 mila cittadini si sono messi in piazza, in quella che lui definisce una società armonica".
Anson Chan Fang On-sang, amatissima ex segretaria generale nell'ultimo governo inglese e nel primo sotto la Cina, ha aderito ufficialmente alla marcia per la prima volta e si è detta "felice" dell'affluenza popolare. La Chan non ha fatto commenti sull'atteggiamento di Donald Tsang, ma ha detto che nei prossimi giorni "potrebbe avere qualcosa da dire al pubblico". In molti sperano che sia l'annuncio della sua candidatura al posto di Capo dell'esecutivo.
La marcia, dal tema "Giustizia, uguaglianza, democrazia", è stata un successo: secondo stime indipendenti vi hanno partecipato circa 58mila persone, contro le 28mila dichiarate dalla polizia. Nel corso della manifestazione, gli organizzatori hanno chiarito che essa non è una sfida a tutto campo contro Pechino o il governo di Hong Kong, ma un'attuazione del principio [di Deng Xiaoping ndr] "un paese, due sistemi".