Heze, 2 anni di lavori forzati per p. Wang: non vuole iscriversi all’Ap
di Jian Mei
Il sacerdote è amministratore diocesano della comunità, non ufficiale. Al processo non sono stati ammessi parenti o amici, ma una fonte cattolica dice ad AsiaNews: “Condannato per la sua fermezza nel rifiutare l’iscrizione all’Associazione patriottica”. La comunità chiede alla Chiesa universale e alla Santa Sede di pregare per lui e fare di tutto per ottenerne il rilascio. Intanto, è stato liberato il gruppo di 30 fedeli di Tianshui.
Pechino (AsiaNews) - Il governo cinese ha condannato ieri p. Wang Chengli - amministratore diocesano della comunità non ufficiale della diocesi di Heze (Caozhou) nella provincia dello Shandong – a due anni di “rieducazione tramite il lavoro”, probabilmente perché si è rifiutato più volte di unirsi alla governativa Associazione patriottica dei cattolici cinesi.
La condanna è stata pronunciata lo scorso 25 agosto. Dal Centro di detenzione di Dongming a Heze il sacerdote, 48 anni, è stato trasferito al Centro di rieducazione di Jining: a più di 150 chilometri di distanza. Il governo non ha permesso alla famiglia (e a nessun altro) di fargli visita, quindi i dettagli della sua condanna non sono chiari: tuttavia, alcune fonti cattoliche di Heze dicono ad AsiaNews che essa è collegata alla sua fermezza nel rifiutare l’iscrizione all’Ap.
Le stesse fonti cattoliche ritengono che la sentenza contro p. Wang potrebbe essere collegata alla questione dell’ordinazione del vescovo ufficiale della Chiesa di Heze. La “rieducazione tramite il lavoro” è una sentenza amministrativa imposta dagli Uffici di pubblica sicurezza che mira a riformare i dissidenti politici e religiosi.
Gli attivisti per i diritti umani e i legali descrivono questo sistema come una pena che si basa su un sistema di detenzione senza processo e senza possibilità di appello. Secondo alcuni, nel Paese ci sarebbero circa 300mila persone chiuse nei centri di “rieducazione”. La polizia ha preso p. Wang e altri tre sacerdoti nella tarda notte del 3 agosto e li hanno portati al Centro di detenzione della contea di Dongming.
All’inizio non è stato concesso loro di mangiare, anche se alcune ore dopo gli è stato dato del cibo. Gli altri tre sacerdoti sono stati rilasciati subito dopo, e al momento sono impegnati nel loro lavoro pastorale nell’area. Ma i luoghi di preghiera sono attentamente controllati dalle autorità. Un parente di p. Wang dice che il sacerdote ha la pressione alta e che la famiglia ha paura per la sua salute. La famiglia, tutti nativi dello Shandong, è cattolica da generazioni.
I cattolici di Heze chiedono con urgenza ai membri della Chiesa universale e alla Santa Sede di pregare per p. Wang e di lavorare per ottenerne il rilascio. Il sacerdote, nato a Yanzhou, guida da pochi anni la comunità non ufficiale di Heze. Ordinato sacerdote nel 1991, p. Wang ha celebrato quest’anno il 20esimo anniversario della sua ordinazione.
Intanto, il gruppo di 30 cattolici non ufficiali della diocesi di Tianshui (sempre nello Gansu) è stato rilasciato ieri. Il gruppo include il vescovo emerito Casimiro Wang Milu, l’amministratore p. Wang Ruohan, diversi sacerdoti e circa 20 laici. I cattolici della comunità dicono ad AsiaNews di essere “felici” e “sorpresi di vedere il loro ritorno”. Nella preghiera serale “abbiamo ringraziato il Signore”.
La condanna è stata pronunciata lo scorso 25 agosto. Dal Centro di detenzione di Dongming a Heze il sacerdote, 48 anni, è stato trasferito al Centro di rieducazione di Jining: a più di 150 chilometri di distanza. Il governo non ha permesso alla famiglia (e a nessun altro) di fargli visita, quindi i dettagli della sua condanna non sono chiari: tuttavia, alcune fonti cattoliche di Heze dicono ad AsiaNews che essa è collegata alla sua fermezza nel rifiutare l’iscrizione all’Ap.
Le stesse fonti cattoliche ritengono che la sentenza contro p. Wang potrebbe essere collegata alla questione dell’ordinazione del vescovo ufficiale della Chiesa di Heze. La “rieducazione tramite il lavoro” è una sentenza amministrativa imposta dagli Uffici di pubblica sicurezza che mira a riformare i dissidenti politici e religiosi.
Gli attivisti per i diritti umani e i legali descrivono questo sistema come una pena che si basa su un sistema di detenzione senza processo e senza possibilità di appello. Secondo alcuni, nel Paese ci sarebbero circa 300mila persone chiuse nei centri di “rieducazione”. La polizia ha preso p. Wang e altri tre sacerdoti nella tarda notte del 3 agosto e li hanno portati al Centro di detenzione della contea di Dongming.
All’inizio non è stato concesso loro di mangiare, anche se alcune ore dopo gli è stato dato del cibo. Gli altri tre sacerdoti sono stati rilasciati subito dopo, e al momento sono impegnati nel loro lavoro pastorale nell’area. Ma i luoghi di preghiera sono attentamente controllati dalle autorità. Un parente di p. Wang dice che il sacerdote ha la pressione alta e che la famiglia ha paura per la sua salute. La famiglia, tutti nativi dello Shandong, è cattolica da generazioni.
I cattolici di Heze chiedono con urgenza ai membri della Chiesa universale e alla Santa Sede di pregare per p. Wang e di lavorare per ottenerne il rilascio. Il sacerdote, nato a Yanzhou, guida da pochi anni la comunità non ufficiale di Heze. Ordinato sacerdote nel 1991, p. Wang ha celebrato quest’anno il 20esimo anniversario della sua ordinazione.
Intanto, il gruppo di 30 cattolici non ufficiali della diocesi di Tianshui (sempre nello Gansu) è stato rilasciato ieri. Il gruppo include il vescovo emerito Casimiro Wang Milu, l’amministratore p. Wang Ruohan, diversi sacerdoti e circa 20 laici. I cattolici della comunità dicono ad AsiaNews di essere “felici” e “sorpresi di vedere il loro ritorno”. Nella preghiera serale “abbiamo ringraziato il Signore”.
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