Hezbollah rapisce due soldati israeliani: scenari di guerra al confine con il Libano
Hezbollah rapisce due militari israeliani e chiede rilascio di detenuti nelle carceri israeliane. Israele risponde con raid aerei, mentre truppe di terra oltrepassano il confine. "Tesissimo" il clima a Gerusalemme.
Gerusalemme (AsiaNews) Scenari di guerra al confine tra Israele e Libano (Linea blu) dopo il rapimento di due militari israeliani per mano delle milizie sciite Hezbollah. Fonti locali di AsiaNews parlano di una situazione "tesissima" a Gerusalemme, e confermano che l'esercito israeliano ha iniziato a richiamare la riserva nazionale. Un'iniziativa che non lascia molti dubbi sulle intenzioni del governo Olmert per affrontare la crisi.
La situazione è in rapido deterioramento lungo la Linea blu da quando oggi Hezbollah ha annunciato di aver catturato due soldati israeliani, nel corso di un attacco dal Libano a postazioni sul confine dello Stato ebraico e in cui - secondo fonti di AsiaNews - sarebbero stati uccisi tre militari israeliani.
Stando a quanto riferisce la polizia libanese, che ha confermato il sequestro, i due militari sono stati rapiti dopo che si erano ''infiltrati'' oltre il confine, nella cittadina libanese di Aita al-Chaab. In un comunicato il partito di Hezbollah ha fatto sapere che userà i due sequestrati israeliani "per chiedere la liberazione dei detenuti nelle carceri israeliane".
La risposta di Israele non si è fatta attendere: fonti della sicurezza libanese riferiscono che un bombardamento aereo ha colpito alcune infrastrutture civili nel sud del Libano, tra cui il ponte di Sitt ash-Shabbat, 30 km a nord della frontiera con Israele, provocando la morte di due civili e il ferimento di un soldato libanese. Israele ha mobilitato anche le forze di terra, che hanno oltrepassato il confine con il Libano per cercare i due soldati catturati.
Il ministro israeliano della Difesa, Amir Peretz, ha avvertito che Israele ritiene direttamente responsabile il governo di Beirut per il destino dei due militari sequestrati; mentre l'inviato Onu in Libano, Geir Pedersen, ha chiesto ad Hezbollah il rilascio immediato dei due militari, per evitare una escalation "della già tesa situazione lungo la Linea blu".