Henan: Musulmani cinesi pronti a combattere per difendere la minoranza Hui
Pechino (AsiaNews/Agenzie) Musulmani di altre regioni della Cina si dirigono nell'Henan per aiutare i fratelli nella lotta, dopo gli scontri avvenuti nei giorni scorsi fra gruppi musulmani Hui e la maggioranza cinese Han nell'area di Nanren. Fonti locali affermano che un treno carico di musulmani Hui diretti nella zona è stato bloccato dalla polizia, mentre altri che viaggiavano in pullman hanno cercato di sfondare il blocco delle forze dell'ordine. Ieri la polizia ha allestito diversi posti di blocco per controllare le auto che entrano in città; in alcune zone della provincia è in vigore la legge marziale e le autorità hanno imposto il silenzio stampa. Giornalisti stranieri hanno cercato di violare il cordone di protezione, ma sono stati arrestati dalle forze dell'ordine.
Le ultime stime ufficiali parlano di 7 morti, 42 feriti e diverse case bruciate; fonti locali affermano invece che i morti sono oltre 20. La polizia ha arrestato 18 rivoltosi. Le ragioni più profonde degli scontri sono da ricercare nello squilibrio economico fra le due etnie, tutto a vantaggio degli Han.
Esperti temono che nei prossimi giorni si profilino nuovi scontri e violenze tra la comunità cinese Han e la minoranza musulmana Hui. He Xingliang, membro dell'Accademia Cinese delle Scienze sociali, sottolinea che il gruppo Han "ha una scarsa conoscenza delle tradizioni religiose delle minoranze etniche"; spesso, continua lo studioso, il suo comportamento verso questi gruppi appare "poco rispettoso e offensivo".
La Cina è sempre più scossa da manifestazioni legate alla povertà e all'economia: circa 100 mila agricoltori hanno invaso le strade in una zona del Sichuan Cina meridionale per protestare contro gli iniqui risarcimenti per le terre espropriate dal governo; i dimostranti hanno affrontato la polizia schierata in assetto antisommossa. Sui terreni requisiti verrà costruita una centrale idroelettrica.
01/11/2004