Hanyang: il governo impedisce funerali solenni per il vescovo sotterraneo
Le autorità locali avevano permesso esequie pubbliche, ma prima avevano condotto una campagna di intimidazioni telefoniche in tutta la provincia. Alla cerimonia il governo vieta l'appellativo vescovo ma in chiesa, alla presenza di esponenti governativi, uno striscione dice: "Mons. Pietro Zhang Bairen, vescovo non ufficiale della diocesi di Hanyang".
Hanyang (AsiaNews) "Siamo stati presi in giro dal governo" ha detto una fonte di AsiaNews nella diocesi di Hanyang (Hubei) dove oggi si sono svolti i funerali del vescovo non ufficiale mons. Pietro Zhang Bairen.
Le autorità locali avevano infatti accettato funerali pubblici per il presule, ma prima si erano assicurati di tenere a casa più fedeli possibili diramando ordini segreti per proibire la partecipazione alla cerimonia. Questo non ha comunque impedito ad almeno 7 mila persone, dalla chiesa ufficiale e sotterranea, di recarsi oggi Zhangjiatai, villaggio natale del vescovo, per rendergli l'ultimo omaggio.
Mons. Zhang, non riconosciuto come vescovo dal governo, è morto il 12 ottobre scorso all'età di 91 anni. Il giorno dopo, p. Chen , il più anziano della diocesi di Hanyang, ha ricevuto una visita da rappresentanti del governo con cui accettavano i funerali pubblici del vescovo. Secondo fonti di AsiaNews, però, già prima della visita il governo dell'Hubei aveva contattato tutte le diocesi e le parrocchie della provincia per avvertire che era proibito partecipare ai funerali di mons. Zhang. Solo dopo questa campagna di intimidazioni i rappresentanti dell'Ufficio Affari religiosi locale si sono recati a Zhangjiatai, villaggio natale di mons. Zhang, per accordare i funerali pubblici.
Le fonti di AsiaNews riferiscono che i fedeli di Hanyang si sentono "presi in giro" dal governo, che ha orchestrato il tutto "solo per salvarsi la faccia" di fronte all'opinione pubblica internazionale.
La funzione è durata dalle 9 alle 16 ed è stata presieduta da p. Chen, il più anziano dei 4 sacerdoti presenti nella diocesi di Hanyang. Hanno concelebrato 15 preti; tra questi anche alcuni della Chiesa ufficiale, divenuti sacerdoti proprio grazie a mons. Zhang.
Come impongono le leggi locali, il corpo di mons. Zhang è stato cremato; l'urna con le ceneri è conservata sotto l'altare della chiesa di Zhangjiatai.
Secondo le testimonianze raccolte da AsiaNews i migliaia di fedeli accorsi hanno partecipato con grande commozione alle esequie. Sacerdoti e laici però sarebbero stati molti di più, se il governo non avesse condotto la sua preliminare campagna di intimidazioni.
Il governo locale ha proibito di usare, durante la cerimonia, il titolo di vescovo: era concesso solo l'appellativo di "sacerdote" o "vecchio signore". I responsabili della diocesi, però, non si sono piegati alle minacce e su uno striscione hanno scritto: "Mons. Pietro Zhang Bairen, vescovo non ufficiale della diocesi di Hanyang".
Ai funerali erano presenti anche esponenti governativi locali, in veste di osservatori. Essi, come di tradizione, hanno portato una corona di fiori con su scritto "al vecchio signor. Zhang Bairen". La polizia ha garantito la sicurezza e l'ordine durante la funzione.
Durante l'omelia p. Chen ha ricordato così il defunto: "Mon. Zhang, è stato un vescovo coraggioso, fedele al papa; ha vissuto tutta la sua vita sempre nella fedeltà al Signore e alla Chiesa universale, senza mai lasciare questa fede anche davanti alla minacce del potere politico".
A causa della sua obbedienza al papa, dal 1955 mons. Zhang ha passato 24 anni in prigione o ai lavori forzati..
In questi tempi molti osservatori sottolineano piccoli segni di progresso nei rapporti Cina e Santa Sede: l'invito alle suore di Madre Tersa ad aprire una casa in Cina; le ordinazioni dei vescovi ausiliari di Shangai e Xian; l'invito del papa ai 4 vescovi cinesi al Sinodo sull'Eucarestia accolto senza polemiche da parte di Pechino. Curiosamente tutti questi piccoli segni sembrano essere traditi all'ultimo momento.