Hanoi, poliziotti decisi a usare la forza contro i redentoristi di Thai Ha
di J.B. An Dang
Da ieri sera l’area attorno al convento è blindata. Previsto per oggi l’arrivo di nuovi poliziotti. I redentoristi temono un attacco violento e ricordano la distruzione della Nunziatura di Hanoi nel 2008.
Hanoi (AsiaNews) – Il governo vietnamita vuole risolvere con la forza la disputa sui terreni del convento redentorista di Thai Ha. Da ieri sera decine di poliziotti bloccano l’accesso alle strade. Al momento l’area intorno al convento è blindata e per oggi è previsto l’arrivo di nuove forze di sicurezza. Con questa mossa il governo vuole impossessarsi una volta per tutte del terreno della comunità, dove è in programma la costruzione di un impianto per il trattamento delle acque usate dal vicino ospedale. Fedeli e sacerdoti, temono un attacco della polizia come quello che il 19 settembre 2008 ha distrutto gli edifici della nunziatura di Hanoi.
I sacerdoti redentoristi raccontano che il governo non solo vuole appropriarsi con la forza delle terre, ma mira anche a ridicolizzare la comunità. Ieri sera, autorità locali e responsabili dell’ospedale hanno invitato i rappresentati della comunità di Thai Ha a una riunione per risolvere la controversia. Tuttavia l’incontro era presenziato da funzionari di basso livello senza alcun potere, che hanno ridicolizzato i sacerdoti costringendoli ad ascoltare discorsi senza alcun senso. E questo mentre i la polizia circondava l’area del convento.
Nei giorni scorsi il governo vietnamita ha impedito a P. Vincent Pham Trung Thanh al superiore provinciale dei Redentoristi di partecipare a un incontro dell’ordine organizzato a Roma dal 11 al 19 novembre. Ieri, p. Michael Brehl, superiore generale, ha inviato una lettera al sacerdote esprimendo le sue preoccupazioni sui recenti attacchi contro la comunità.
Da anni, i sacerdoti e i fedeli di Thai Ha denunciano la requisizione illegale dei terreni da parte dello Stato. Lo scorso 3 novembre centinaia di poliziotti e militari con cani e picchiatori, seguiti da una troupe della televisione statale hanno attaccato il convento, urlato insulti con i megafoni, lanciato pietre e fracassato il portone. L’assalto è stato interrotto dall’intervento dei fedeli delle parrocchie vicine, che sono accorsi in massa richiamati dalle campane della chiesa di Thai Ha.
Ciò che lo Stato rivendica come "proprietà pubblica" appartiene di diritto alla comunità Redentorista dal 1928. Con la salita al potere del governo comunista del Vietnam del Nord nel 1945, l’amministrazione di Hanoi ha rosicchiato pezzo per pezzo i terreni della parrocchia. Negli anni la proprietà dei redentoristi è passata da 61.455 mq a soli 2.700 mq. La disputa sui terreni ha raggiunto il suo apice fra il 2008 e il 2009, quando migliaia di cattolici hanno manifestato per giorni davanti al convento chiedendo il fermo degli espropri. La contesa si è conclusa con un ulteriore esproprio da parte dello Stato e la condanna di otto cattolici in un processo farsa per disturbo dell’ordine pubblico.
I sacerdoti redentoristi raccontano che il governo non solo vuole appropriarsi con la forza delle terre, ma mira anche a ridicolizzare la comunità. Ieri sera, autorità locali e responsabili dell’ospedale hanno invitato i rappresentati della comunità di Thai Ha a una riunione per risolvere la controversia. Tuttavia l’incontro era presenziato da funzionari di basso livello senza alcun potere, che hanno ridicolizzato i sacerdoti costringendoli ad ascoltare discorsi senza alcun senso. E questo mentre i la polizia circondava l’area del convento.
Nei giorni scorsi il governo vietnamita ha impedito a P. Vincent Pham Trung Thanh al superiore provinciale dei Redentoristi di partecipare a un incontro dell’ordine organizzato a Roma dal 11 al 19 novembre. Ieri, p. Michael Brehl, superiore generale, ha inviato una lettera al sacerdote esprimendo le sue preoccupazioni sui recenti attacchi contro la comunità.
Da anni, i sacerdoti e i fedeli di Thai Ha denunciano la requisizione illegale dei terreni da parte dello Stato. Lo scorso 3 novembre centinaia di poliziotti e militari con cani e picchiatori, seguiti da una troupe della televisione statale hanno attaccato il convento, urlato insulti con i megafoni, lanciato pietre e fracassato il portone. L’assalto è stato interrotto dall’intervento dei fedeli delle parrocchie vicine, che sono accorsi in massa richiamati dalle campane della chiesa di Thai Ha.
Ciò che lo Stato rivendica come "proprietà pubblica" appartiene di diritto alla comunità Redentorista dal 1928. Con la salita al potere del governo comunista del Vietnam del Nord nel 1945, l’amministrazione di Hanoi ha rosicchiato pezzo per pezzo i terreni della parrocchia. Negli anni la proprietà dei redentoristi è passata da 61.455 mq a soli 2.700 mq. La disputa sui terreni ha raggiunto il suo apice fra il 2008 e il 2009, quando migliaia di cattolici hanno manifestato per giorni davanti al convento chiedendo il fermo degli espropri. La contesa si è conclusa con un ulteriore esproprio da parte dello Stato e la condanna di otto cattolici in un processo farsa per disturbo dell’ordine pubblico.
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