Hanoi, 7 milioni di persone bevono acqua contaminata
Hanoi (AsiaNews/Agenzie) – Arsenico, manganese, selenio, bario e altre sostanze tossiche sono state scoperte nei pozzi e nelle acque potabili del delta del Fiume Rosso, usate anche da Hanoi.
Uno studio pubblicato la scorsa settimana sul giornale Proceedings of the National Academy of Sciences, indica che il 65% dei pozzi sono inquinati. Al punto che sul giornale è suggerito al governo di trovare altre fonti idriche o di migliorare gli impianti antiinquinamento.
Lo studio ritiene che il continuo pompaggio di acqua dalle falde profonde, per oltre un secolo, abbia attirato l’arsenico contenuto in profondità. Dal 2005 al 2007 sono stati esaminati 512 pozzi privati ed è emerso che l’arsenico avvelena circa il 27% dei pozzi, circa un milione di persone usa acqua potabile con concentrazioni della sostanza 5 volte maggiori del limite indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Il ricercatore Michael Berg, capo della ricerca svolta dall’Istituto Federale Svizzero di Scienza Acquatica e Tecnologia, spiega che la situazione è difficile anche perché “il manganese è presente dove non c’è arsenico, e viceversa. Questo rende più difficile capire quali pozzi sono davvero sani”.
L’area del Delta del Fiume Rosso è tra le più popolate al mondo, con circa 1.160 persone per chilometro quadrato. Nella zona vivono 16,6 milioni di persone e circa 11 milioni non hanno acqua potabile pubblica, ma dipendono da altre fonti, come pozzi privati. Almeno 7 milioni di persone sono a rischio di avvelenamento per l’arsenico. Il manganese inquina circa il 44% dei pozzi e colpisce l’acqua potabile di 5 milioni di persone.
L’arsenico può causare vomito, malori addominali, dissenteria con sangue ed è collegato con varie forme tumorali di pelle, reni, polmoni. L’acqua con oltre 10 microgrammi di arsenico per litro è considerata insalubre, ma la sostanza è diffusa nelle acque di molti Paesi, tra cui Cina, India, Thailandia e Bangladesh, ma persino negli Stati Uniti. Da tempo gli esperti temono che la falda profonda di molti Paesi del sudest asiatico contenga alte quantità di arsenico.