Hamas: niente sharia, i "fratelli cristiani" cittadini a pieno titolo
Il movimento fondamentalista, vincitore delle elezioni palestinesi, dice ad AsiaNews di voler costituire un "governo civile", fa grandi offerte di fratellanza verso i cristiani, programma un incontro con i patriarchi e cerca contatti col Vaticano.
Betlemme (AsiaNews) - Niente sharia, perché "non si forza alla fede", ma un governo civile che renda giustizia a tutti coloro che hanno sofferto o sono stati vessati, anche a causa della corruzione, siano essi musulmani o i "fratelli cristiani", che Hamas considera "cittadini con tutti i diritti e doveri", "con la loro libertà di pensiero e di religione". I vincitori delle elezioni palestinesi, pressati dalle richieste della comunità internazionale di abbandonare la violenza e riconoscere Israele, vogliono evidentemente tranquillizzare il mondo cristiano preoccupato per i possibili risvolti integralisti della loro affermazione e in un'intervista ad AsiaNews lanciano offerte di amicizia e fratellanza. Una "campagna" che si manifesta anche nell'aver programmato un incontro con i patriarchi e i capi di istituzioni religiose di Terra Santa, martedì 7, e nella ricerca di contatti col Vaticano.
Alle domande di AsiaNews ha risposto Anwar Zbouan, eletto nelle liste di Hamas a Betlemme, che "ha portato le risposte della leadership del movimento".
Hamas è conosciuto come un movimento fondamentalista ed alcuni cristiani hanno espresso preoccupazione verso il suo futuro governo. Quale sarà la politica del movimento verso i cristiani?
I fratelli cristiani sono nostri compagni nelle sofferenze e sono vicini ed amici. L'occupazione israeliana nella sua brutalità non ha fatto differenze tra cristiani e musulmani e fra loro come fra noi ci sono martiri, feriti, prigionieri e vi assicuro che i cristiani sono cittadini con tutti i diritti e doveri e con la loro libertà di pensiero e di religione nella vita quotidiana.
State pensando di introdurre la sharia?
Il movimento islamico di Hamas mira a stabilire un governo civile e non uno religioso. Un governo civile basato sulla libertà; come dice l'Altissimo: "non si forza alla fede" e dunque noi non forzeremo nessuno ad aderire ai principi religiosi, perché questo è legato all'appagamento della persona e al mantenimento delle convinzioni religiose, specialmente per i fratelli cristiani.
In anni recenti, nei Territori Palestinesi i cristiani sono stati ingiustamente depredati dei loro terreni, delle loro case, fatti oggetto di violenze Come vuole Hamas trattare queste ingiustizie?
La ragione per la quale Hamas fa parte del parlamento è combattere la corruzione e i corrotti e rendere giustizia a tutti delle ingiustizie, senza distinzioni per la loro religione o le loro convinzioni intellettuali o politiche. Siamo tutti cittadini e nessuno è al di sopra della legge; così noi vogliamo la separazione del potere giudiziario da quello legislativo e esecutivo e vogliamo batterci per gli oppressi fino a eliminare l'ingiustizia. Tutti possono testimoniare che i figli del Movimento islamico hanno le mani pulite e che non sono mai stati coinvolti in ingiustizie nei confronti di altri o in appropriazione di proprietà. I fratelli cristiani di Betlemme lo possono testimoniare.
La comunità internazionale chiede ad Hamas di riconoscere l'esistenza di Israele e minaccia di isolarlo se non lo farà. Come pensa Hamas di comportarsi verso Israele e le pressioni internazionali? Avete un piano di coesistenza con Israele?
La presenza dello Stato di Israele è un fatto, ma è uno Stato occupante, che ha usurpato la nostra terra, rubato i nostri beni, imposto ogni tipo di umiliazioni e atti inumani verso il nostro popolo; tutte le leggi internazionali e divine ci garantiscono il diritto di resistere all'occupazione e la resistenza finirà quando l'occupazione finirà. Vogliamo dire a tutti che il nostro conflitto con gli ebrei non ha fondamento teologico o religioso, ma è a causa dell'occupazione della nostra terra e noi resistiamo agli occupanti senza riguardo alla loro fede o alle loro convinzioni.
Quanto alla comunità internazionale, noi assicuriamo che gli aiuti per il popolo palestinese sono per i figli del popolo palestinese e che sono utilizzati per costruire il loro benessere nei diversi settori e non per un partito e riteniamo che sospendere gli aiuti è una punizione verso tutto il popolo palestinese e la sua democrazia e che questo non ha giustificazioni.