Ha un volto il killer di don Andrea Santoro
Una telecamera nelle vicinanze lo ha ripreso. Questa sera messa di suffragio per il sacerdote nella chiesa di santa Maria, dove è stato ucciso. Un giornale turco: rischio di un conflitto fra religioni.
Trabzon (AsiaNews) La polizia che indaga sull'assassinio di don Andrea Santoro afferma che il killer ha un volto e un nome: una telecamera posta al di fuori di una gioielleria nei paraggi della chiesa santa Maria ha ripreso il passaggio dell'uomo, con pantaloni e cappotto nero che ieri, con mano precisa ha freddato con due colpi, al cuore e alla testa, il sacerdote che pregava in uno degli ultimi banchi della chiesa di cui era parroco.
Mons Luigi Padovese, vicario apostolico dell'Anatolia, è giunto nella notte a Trabzon e in mattinata si è recato in obitorio per vedere un'ultima volta il sacerdote prima dell'autopsia. Intanto si svolgono le pratiche per il trasporto della salma in Italia, a Roma, dove con ogni probabilità mercoledì si svolgerà il funerale nella basilica di San Giovanni. Questa sera, alle 17.00 ora locale - don Andrea sarà ricordato a Trabzon durante una solenne Messa di suffragio proprio nella chiesa dove è avvenuto l'omicidio.
Vicini e conoscenti di don Andrea, cristiani e musulmani, si chiedono ancora scioccati quale sia stato il movente per uccidere una persona affabile e senza nemici.
La polizia turca sta indagando in due direzioni. Quella più comune parla del gesto di un fanatico, senza legami con gruppi religioso-politici. L'ambasciatore d'Italia ad Ankara, Carlo Marsili, afferma che l'omicidio, "secondo le prime ricostruzioni, potrebbe essere stato il gesto di uno squilibrato isolato". Anche Abdullah Gul, ministro turco degli esteri, parla di "un incidente isolato", e si augura che "gesti simili non si ripetano e non creino danni al clima di tolleranza che regna nel nostro paese". Ma l'atmosfera è tesa e intanto tutti i luoghi sacri di culto (cristiani, ma anche ebrei e musulmani)sono stati messi sotto protezione.
Il premier turco Tayyip Erdogan ha manifestato sdegno e disapprovazione verso l'omicidio: "Uccidere un sacerdote, per di più in un luogo di preghiera, è inaccettabile e lo condanniamo senza riserve. Questo episodio dopo i recenti sviluppi in Danimarca e Francia è estremamente sconfortante".
La seconda pista di indagini muove dal sospetto che questo delitto sia legato al traffico di prostitute cristiane provenienti da paesi dell'ex Unione Sovietica. Fin dal suo arrivo a Trabzon due anni fa, don Andrea, era impegnato nel recupero di queste ragazze. Ultimamente si era recato in Georgia per prendere contatti con la Chiesa locale, e trovare un aiuto a queste donne.
Secondo questa seconda ipotesi, alcuni trafficanti potrebbero avere commissionato il delitto al killer, suggerendogli di gridare l'invocazione religiosa "Allah Akhbar" per nascondere il vero movente e depistare la polizia.
Huseyin Yavuzdemir, prefetto di Trabson, ha dichiarato al quotidiano turco Vatan che il sacerdote italiano in passato aveva ricevuto telefonate con minacce di morte.
Quest'oggi, tutti i quotidiani turchi riportano in prima pagina e a caratteri cubitali la notizia del delitto, esprimendo all'unanimità sconcerto e disappunto. Persino il quotidiano islamico Yeni Shafak, titola "Vigliacca provocazione".
Il giornale Milliyet riprende il tema della provocazione politico-religiosa, sostenendo che l'intento degli istigatori del delitto è certamente quello di provocare un conflitto tra la religione islamica e quella cristiana, conflitto attualmente immotivato e inesistente in Turchia.