Gujarat: il governo ricostruirà le moschee distrutte nei pogrom anti-islamici del 2002
Ahmedabad (AsiaNews) - Il governo del Gujarat finanzierà i lavori di restauro e ricostruzione delle moschee distrutte durante i massacri del 2002 tra indù e musulmani. Lo hanno riferito le autorità dello Stato indiano con una nota ufficiale inviata alla Corte suprema. Dopo 10 anni di battaglie legali, l'improvviso dietrofront deciso dal chief minister Narendra Modi insospettisce la comunità islamica, che interpreta il gesto come una mossa strategica in vista delle elezioni generali del 2014.
Il governo ha garantito alla Corte che preparerà un progetto di finanziamento entro il prossimo primo ottobre, da presentare al tribunale e all'Islamic Relief Committee-Gujarat (Ircg), che in questi anni ha sempre chiesto il contributo dello Stato a nome della comunità islamica.
"Attendiamo di vedere cosa presenterà il governo - ha commentato Shakeel Ahmed, presidente dell'Ircg - ma ci sembra un chiaro tentativo di cancellare una grave macchia sull'amministrazione di Modi".
Nel 2003 l'Ircg si rivolse all'Alta corte del Gujarat per chiedere al governo statale di riparare i circa 535 luoghi di culto danneggiati, per lo più moschee, affermando che lo Stato era il custode della vita e delle proprietà di tutti i cittadini e aveva fallito miseramente nel proteggere i siti sacri. Tuttavia, Modi e il suo esecutivo hanno sempre risposto che uno Stato secolare non è legittimato di finanziare il restauro di proprietà religiose.
Il 27 febbraio del 2002 a Godhra un gruppo di musulmani aggredì e diede fuoco al Sabarmati Express, sul quale viaggiavano indù di ritorno da Ayodhya, sede di un'antica moschea sequestrata anni addietro dagli indù. Nell'assalto morirono 58 persone e scatenò violenti disordini interreligiosi in tutto lo Stato. La comunità islamica ha pagato il prezzo più alto, con quasi 2mila vittime. Modi - membro del partito ultranazionalista indù Bharatiya Janata Party e già allora chief minister - è da sempre accusato di aver cospirato nelle stragi.