Guangdong, giornalisti in rivolta: Lo zar della propaganda se ne vada
Guangzhou (AsiaNews) - La censura del regime cinese nei confronti dei media è "ignorante ed eccessiva" e chi la mette in pratica "con gli occhi chiusi" dovrebbe lasciare il proprio posto il prima possibile. Lo scrivono 51 giornalisti del Southern Weekend, il settimanale della provincia meridionale del Guangdong che ha subito una variazione di contenuti a opera del capo della propaganda provinciale - e vice presidente di Xinhua - Tuo Zhen.
La vicenda che coinvolge il giornale è stata resa di pubblico dominio ieri e ha scatenato le proteste e l'ironia degli intellettuali cinesi in Rete. In una lettera aperta pubblicata online, i redattori hanno chiesto le dimissioni del capo della propaganda: "Crediamo che le azioni del ministro Tuo Zhen abbiano oltrepassato i confini della sua autorità. Le sue decisioni sono state autoritarie, ignoranti e inutili".
La cosa interessante da notare è che Tuo Zhen non nasce burocrate del Partito, ma inizia la propria carriera come giornalista d'assalto che combatte per i diritti dei più deboli. Secondo la ricostruzione del South China Morning Post, infatti, lo "zar della censura" fa il suo esordio nel 1982 sulle colonne dell'Economic Daily, di cui diverrà direttore.
Nominato fra i "10 migliori giornalisti di Cina", entra nell'agenzia del governo Xinhua e da qui inizia la sua carriera politica. Nonostante avesse fatto dell'integrità morale il suo cavallo di battaglia, cede alle pressioni e diventa il braccio armato della propaganda "rossa". In ogni caso, la situazione sembra peggiorare non solo per il settimanale, ma per tutta la libertà di stampa nella provincia.
Una serie di nomine ad altissimo livello - fra cui appunto lo spostamento di Tuo nel Guangdong e soprattutto la nomina del segretario provinciale nella commissione centrale del Politburo - hanno indurito la repressione e il controllo sui giornali di ogni tipo. Un giornalista del Southern dice: "Quando hanno reso pubbliche queste nomine, un mio amico mi ha mandato un sms per farmi le congratulazioni. Ovviamente era ironico".