Gregorio III Laham: no al fondamentalismo, speriamo in un mondo arabo pacifico
Damasco (AsiaNews) Rifiuto totale del fondamentalismo e speranza per un mondo arabo pacifico e riconciliato. Questi i contenuti principali della lettera apostolica "Il 50° giorno", scritta dal patriarca greco-melchita Gregorio III Laham di Antiochia, Gerusalemme ed Alessandria.
Il patriarca esorta i fedeli della sua Chiesa ad "esprimere nel mondo arabo gli sforzi degni della loro vocazione" ed a "riflettere sulla condizione di battezzati" e "redenti dalla croce del Signore". Ai fedeli chiede un "sincero pentimento di cuore", affinché avvenga la conversione che possa "ospitare degnamente" lo Spirito Santo. Invita inoltre l'intera Chiesa greco-melchita a "elevare fervide preghiere" per il riposo dell'anima del defunto pontefice Giovanni Paolo II e per "una lunga vita" al nuovo Sommo Pontefice Benedetto XVI.
La conclusione della lettera è un forte appello a tutta la chiesa greco-melchita, affinché rimanga "in questa terra benedetta", che ha "assistito ai grandi eventi della storia religiosa". Il patriarca esprime "piena convinzione" che la cosa più importante ora sia il dialogo ecumenico ed interreligioso e manifesta "ottimismo e speranza" nel vedere al più presto un mondo arabo "riconciliato e pacifico". Gregorio III ripete inoltre "con forza" il "rifiuto totale di ogni fondamentalismo, da qualunque fonte esso provenga".
La Chiesa greco-melchita è una Chiesa Patriarcale che segue il rito bizantino: i suoi fedeli sono sparsi per tutto il medio oriente. Sua Beatitudine Gregorio III guida questa chiesa dal 2000 da 3 sedi: una a Damasco dove presiede l'assemblea dei patriarchi e dei vescovi cattolici una in Egitto ed una terza in Libano.