Grazie ad Internet, i giovani sfidano Musharraf
Dopo la chiusura dei canali satellitari e la soppressione della stampa libera, cresce l’utilizzo di Internet come veicolo per le proteste anti-governative. Grazie alla Rete, si organizzazioni manifestazioni lampo contro la dittatura militare.
Islamabad (AsiaNews/Agenzie) – Sfidando la censura sempre più stringente del regime militare imposto dal presidente Musharraf, i giovani pakistani si affidano ad Internet per attaccare lo stato di emergenza proclamato il 3 novembre scorso ed organizzare piccole, ma significative, proteste anti-governative.
Dopo la chiusura dei canali satellitari privati e la soppressione della stampa libera, i giovani si riuniscono infatti sulla Rete per commentare la situazioni delle grandi città e per convocare manifestazioni lampo che riescono così ad evitare la repressione della polizia.
Ahmad, 20 anni, dice: “Ci coordiniamo con gli altri studenti del Paese usando i nostri blog, su cui immettiamo numeri di cellulari e messaggi di testo che durano poche ore, in modo da non essere rintracciati. Certo, spesso raduniamo poche persone e le nostre proteste durano pochi minuti, ma almeno non veniamo presi”.
Con le nuove norme di emergenza proclamate da Islamabad, sono proibite riunioni composte da più di cinque persone e manifestazioni pubbliche. Chi viene colto in fallo, rischia di essere accusato di “sovversione”. Il giudizio è affidato alle Corti di giustizia militari, dato che quelle civili sono al momento sospese.
Il miglior risultato di questa nuova protesta si è visto la settimana scorsa, quando oltre tremila studenti sono riusciti a riunirsi nell’università di Lahore per protestare contro l’arresto di Imran Khan, leggendario campione di cricket che si oppone al governo Musharraf.
Gli utenti Internet in Pakistan sono cresciuti rapidamente negli ultimi cinque anni: secondo i dati di alcuni fra i maggiori provider del Paese, al momento quasi dieci milioni di persone – per la maggior parte giovani – utilizzano la Rete.
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