Grande incontro di preghiera fra fedi diverse a Varanasi: “Solo la verità vince”
di Nirmala Carvalho
Migliaia di fedeli di diverse religioni hanno partecipato alla Satsang Convention, al Matri Dham Ashram, dall’11 al 13 novembre. Il raduno è giunto alla sua 15ma edizione. Molte le testimonianze di guarigioni fisiche e spirituali.
Varanasi (AsiaNews) – Una grande convention carismatica interreligiosa si è svolta a Varanasi l’11 novembre scorso. Vi hanno partecipato sapienti indù, un maulavi (religioso musulmano), e una donna insegnante di jainismo. Il raduno era teso a approfondire l’impegno di tutti verso l’armonia interreligiosa e la pace fra le fedi diverse. Migliaia i fedeli di Cristo che si sono ritrovati nel famoso Matri Dham Ashram nella capitale della religiosità indù dall’11 al 13 novembre: sono stati giorni ricchi di spiritualità, di esperienze benefiche, di ricchezza di Spirito e di esperienza di pace e gioia. E’ questa la 15ma occasione della Satsang Convention. Molti partecipanti hanno dato testimonianza di guarigioni fisiche e mentali.
Il vescovo di Varanasi, Raphy Manjaly, ha aperto il raduno pronunciando il primo discorso. Padre Anil Dev, guida spirituale dell’ashram, e padre John Dekka, il suo assistente insieme al sig. Rajan di Jabalpur, e a padre Devdas Ims del Mariadham Prayer Centre, Ranchi, sono stati i principali predicatori. I discorsi erano diretti a approfondire la fede, sfidando lo stile di vita che è cambiato, a causa del consumismo, per ridare a Dio il posto principale nella vita; e poi a guidare al pentimento e a una vita di famiglia piena di valori religiosi. Da otto a dodicimila persone hanno preso parte alla Convention. Più di 400 cattolici sono giunti dal Bengala del nord, dal Chattisgarh, dall’Orissa, dal Bihar, dal Madhya Pradesh, dal Rajasthan, da Delhi, dall’Haryana e da molte parti dell’Uttar Pradesh. La grande maggioranza erano indù dell’Uttar Pradesh e del Bihar.
Il secondo giorno della Convention c’è stato un incontro di preghiera interreligiosa. Ha avuto come tema “Satyameva Jayate” (Solo la verità vince). I rappresentanti delle varie fedi hanno parlato della necessità di sradicare falsità, avidità, egoismo e corruzione dalla nazione, Hanno detto a una voce che oltre alla legislazione, ciò che è importante per sradicare la corruzione è cambiare un attitudine di egoismo e avidità, e costruire una sensibilità verso i bisogni degli altri. Padre Anil Dev ha guidato i diversi leader, di varie fedi, a pregare come San Francesco di Assisi: “Signore, fa di me uno strumento di pace”.
Alcuni dei partecipanti hanno dato testimonianza dei cambiamenti apportati alla loro vita dalle Convention di preghiera. Urmila Devi di Gillet Bazar di Varanasi ha raccontato come la sua fede, nuovamente trovata, in Gesù Cristo ha modificato il suo atteggiamento verso i nemici. Dopo il matrimonio, sua figlia è stata maltrattata dai parenti d’acquisto a causa della dote. Dopo molti maltrattamenti la povera ragazza fu trovata morta. I parenti d’acquisto furono messi in prigione. Quando è apparsa in tribunale, Urmila ha testimoniato che si è trattato di suicidio,e sono stati liberati. Questa azione è stata compiuta andando contro la pratica sociale abituale, e questo è accaduto perché Gesù l’ha spinta a abbandonare ogni desiderio di vendetta, e a perdonare come Egli ha perdonato ai suoi nemici dalla croce. Padre Subhash, Superiore generale della Indian Missionary Society ha chiuso la Convention formalmente con la benedizione, e passando di mano in mano l’ akhand jyoti (una lampada che brucia per molti giorni).
Il vescovo di Varanasi, Raphy Manjaly, ha aperto il raduno pronunciando il primo discorso. Padre Anil Dev, guida spirituale dell’ashram, e padre John Dekka, il suo assistente insieme al sig. Rajan di Jabalpur, e a padre Devdas Ims del Mariadham Prayer Centre, Ranchi, sono stati i principali predicatori. I discorsi erano diretti a approfondire la fede, sfidando lo stile di vita che è cambiato, a causa del consumismo, per ridare a Dio il posto principale nella vita; e poi a guidare al pentimento e a una vita di famiglia piena di valori religiosi. Da otto a dodicimila persone hanno preso parte alla Convention. Più di 400 cattolici sono giunti dal Bengala del nord, dal Chattisgarh, dall’Orissa, dal Bihar, dal Madhya Pradesh, dal Rajasthan, da Delhi, dall’Haryana e da molte parti dell’Uttar Pradesh. La grande maggioranza erano indù dell’Uttar Pradesh e del Bihar.
Il secondo giorno della Convention c’è stato un incontro di preghiera interreligiosa. Ha avuto come tema “Satyameva Jayate” (Solo la verità vince). I rappresentanti delle varie fedi hanno parlato della necessità di sradicare falsità, avidità, egoismo e corruzione dalla nazione, Hanno detto a una voce che oltre alla legislazione, ciò che è importante per sradicare la corruzione è cambiare un attitudine di egoismo e avidità, e costruire una sensibilità verso i bisogni degli altri. Padre Anil Dev ha guidato i diversi leader, di varie fedi, a pregare come San Francesco di Assisi: “Signore, fa di me uno strumento di pace”.
Alcuni dei partecipanti hanno dato testimonianza dei cambiamenti apportati alla loro vita dalle Convention di preghiera. Urmila Devi di Gillet Bazar di Varanasi ha raccontato come la sua fede, nuovamente trovata, in Gesù Cristo ha modificato il suo atteggiamento verso i nemici. Dopo il matrimonio, sua figlia è stata maltrattata dai parenti d’acquisto a causa della dote. Dopo molti maltrattamenti la povera ragazza fu trovata morta. I parenti d’acquisto furono messi in prigione. Quando è apparsa in tribunale, Urmila ha testimoniato che si è trattato di suicidio,e sono stati liberati. Questa azione è stata compiuta andando contro la pratica sociale abituale, e questo è accaduto perché Gesù l’ha spinta a abbandonare ogni desiderio di vendetta, e a perdonare come Egli ha perdonato ai suoi nemici dalla croce. Padre Subhash, Superiore generale della Indian Missionary Society ha chiuso la Convention formalmente con la benedizione, e passando di mano in mano l’ akhand jyoti (una lampada che brucia per molti giorni).
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