25/10/2004, 00.00
Cina
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Governo: La stabilità della Cina viene prima della libertà religiosa

Pechino (AsiaNews) –  Nel riformare i regolamenti e le leggi sulle religioni la Cina deve anzitutto tenere conto della stabilità del paese. Lo ha affermato il vice-direttore dell'Ufficio Affari religiosi a Pechino, durante una conferenza internazionale su "religioni e leggi" in corso nella capitale cinese.

Intervenendo al convegno Ji Wenyuan ha detto che la base delle leggi deve essere la "stabilità  e l'armonia" e che devono essere prese in conto le "speciali circostanze" della Cina.

Giorni fa allo stesso seminario, Zhang Xunmou, direttore del dipartimento legale per gli Affari religiosi del governo,  aveva affermato che Pechino sta preparando una nuova legge sulle religioni, che doveva stilare diritti e doveri delle comunità e dello stato, per fermare diktat e abusi da parte delle autorità governative, lasciando più autonomia ai gruppi religiosi.

Ji Wenyuan si è affrettato a buttare acqua sul fuoco, dicendo che la Cina non deve avallare leggi sulle religioni basate sulla mentalità occidentale, perché "le condizioni in Cina sono speciali".

Egli ha fatto notare che le preoccupazioni dello stato vengono prima delle religioni. E come esempio, ha citato la politica del figlio unico.  Il controllo della popolazione, egli ha sottolineato, va mantenuto, anche se la politica del figlio unico non è condivisa da alcune fedi religiose.

Attualmente in Cina la libertà religiosa è strutturata con regolamenti che garantiscono libertà di culto a comunità registrate e controllate; in cambio le comunità devono riconoscere la supremazia del Partito Comunista e seguire gli scopi del governo. La costituzione garantisce in teoria la libertà religiosa, ma non è possibile trascinare in corte chi offende la libertà religiosa.

La Cina concepisce il diritto alla libertà religiosa come una concessione dello stato e non come un diritto innato alla persona. A causa della diffusa insoddisfazione presente nella società cinese, il governo teme che le comunità religiose divengano un canale di raccolta di tutta l'opposizione sociale. Per questo da alcuni anni ha incrementato gli arresti di personalità religiose sotterranee e aumentato il controllo sulle comunità ufficiali e registrate.

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