Governo vietnamita "apre" ai protestanti, ma in verità nulla cambia
Hanoi (AsiaNews/Ucan) - Il governo vietnamita ha diffuso nei giorni scorsi una direttiva rivolta alle chiese protestanti non ufficiali. In essa Hanoi offre il riconoscimento ufficiale alle comunità sotterranee in cambio di uno stretto controllo. Il testo afferma che il governo "creerà condizioni favorevoli alle congregazioni" protestanti non riconosciute perchè possano "costruire luoghi di preghiera e tenere corsi religiosi".
Le confessioni interessate a questo nuovo documento sono i battisti, i mennoniti, i mormoni, i pentecostali, i testimoni di Geova e gli avventisti. Il documento impone a queste comunità di osservare tutte le norme legali e non avere rapporti con i vietnamiti "reazionari" all'estero.
Nguyen Thanh Xuan, capo del Comitato per gli Affari religiosi, ha spiegato che il governo distingue le congregazioni protestanti non riconosciute in 2 categorie: quelle presenti in Vietnam prima del 1975 e quelle giunte in seguito. Per essere registrate le prime devono tenere un congresso, stabilire un regolamento interno ed eleggere rappresentanti. Le seconde verranno riconosciute dalle autorità locali solo se ci sarà un "reale bisogno" per le loro attività religiose. "I protestanti che praticano solo attività religiose" ha aggiunto un responsabile del Comitato "sono autorizzati a organizzare le loro cerimonie nelle case o nei luoghi appropriati".
Presentando la direttiva, Xuan ha rinnovato le accuse ai protestanti che "lusingano le minoranze negli altopiani centrali per minare la sicurezza del paese". In base a queste accuse da tempo il governo perseguita i mennoniti e i cristiani montagnard, imprigionando pastori e fedeli e distruggendo chiese e case private adibite a luogo di culto.
Prudenti le reazioni degli esperti della situazione religiosa vietnamita. "Ora bisogna attendere per vedere quale sarà la messa in pratica di queste 'belle' dichiarazioni" ha dichiarato un membro della Commissione americana per la libertà religiosa. Di recente la Commissione ha chiesto all'amministrazione Bush di stabilire sanzioni economiche sul governo di Hanoi, colpevole di violazioni della libertà di credo"particolarmente preoccupanti" . Il governo Usa deciderà il prossimo 15 marzo se comminare sanzioni economiche al Vietnam.
La Commissione ha definito il testo dell'ordinanza "vago e aperto" all'interpretazione dei funzionari locali e delle forze di sicurezza. "Prima di giudicarla dobbiamo vedere le azioni concrete delle autorità dopo questa norma".
Sabato scorso, intanto, il Vaticano ha nominato mons. Joseph Ngô Quang Kiêt nuovo arcivescovo di Hanoi. Prende il posto del card. Pham Dinh Tung. Un membro del governo ha dichiarato che mons. Kiêt "assisterà nelle sue funzioni il cardinale ammalato". È noto che le autorità comuniste di Hanoi non permettono al Vaticano di scegliere in piena libertà i vescovi. Da tempo infatti la Santa Sede aveva presentato al governo il nome del sostituto del card. Tung, che ha 86 anni.
Inoltre il Vaticano ha nominato il rev.do François xavier Le Van Hong vescovo ausiliare di Huê. (LF)
05/01/2018 12:34
05/04/2018 10:48