Governo ed opposizione si contendono la candidatura di un leader separatista islamico
Nur Misuari, leader della guerriglia islamica dell’arcipelago di Mindanao, ha ricevuto la proposta di correre per il posto di governatore da parte del partito del presidente Arroyo. Al momento è agli arresti domiciliari, ritenuto coinvolto in 113 omicidi.
Jolo (AsiaNews) – E’ agli arresti domiciliari dal 2002, accusato di essere coinvolto nella morte di 113 persone: eppure, i maggiori partiti politici delle Filippine si contendono la sua candidatura alle prossime elezioni locali del 14 maggio. Nur Misuari, leader della guerriglia islamica dell’arcipelago di Mindanao, ha confermato oggi la visita di rappresentanti ufficiali del Kampi – il partito al governo, guidato dal presidente Arroyo – ed anche di alti rappresentanti dell’opposizione ed ha aggiunto: “Sono entusiasta all’idea di candidarmi per il ruolo di governatore dell'arcipelago di Sulu, nei pressi di Jolo, a Mindanao”.
Misuari ha guidato per anni il Moro Islamic Liberation Front, movimento separatista islamico che ha cercato con la forza di rendere indipendente Mindanao da Manila: si trova agli arresti domiciliari ma nessuna Corte lo ha ancora condannato con sentenza definitiva.
Jesus Durezza, consigliere presidenziale, non vuole commentare la decisione di cercare la candidatura dell’ex leader ribelle, ma spiega: “Finchè il giudizio è pendente, non vengono tolti i diritti civili, fra cui votare ed essere votati”. A questo proposito, Yasser Lumbos - avvocato di Misuari – aggiunge: “Alla fine del 2006, la Corte regionale che ha l’incarico di giudicare il mio assistito ha rimandato il fascicolo al Dipartimento di giustizia, chiedendo una nuova fase investigativa. Se il Dipartimento non trova nulla, le accuse potrebbero decadere”.
Secondo Ustadz Sharif Zain Jali, aiutante del leader ribelle, la decisione di chiedere questa candidatura “porterà dei dividendi politici alla Arroyo. Infatti, se corriamo con il partito di maggioranza a Mindanao assicuriamo il voto anche agli altri candidati dello stesso schieramento”.
Ronaldo Puno, segretario del Dipartimento degli interni e fedelissimo della Arroyo, assicura: “Se otteniamo la candidatura di Nur con il nostro partito, siamo sicuri che tutto si svolgerà su presupposti di pace e sviluppo”.
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