19/01/2025, 11.00
ECCLESIA IN ASIA
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Goa e Kandy insieme per san Giuseppe Vaz

di Melani Manel Perera

A dieci anni dalla canonizzazione del santo dello Sri Lanka, in occasione della sua festa, un pellegrinaggio dall'India al suo santurario. Il vescovo emerito di Kandy mons. Vianney: Fernando: "Grati per questo dono, impariamo dal suo zelo missionario"

Colombo (Asia News) - Un gruppo di 117 fedeli provenienti da, tra cui i parrocchiani di Caranzalem e Taleigao, si è recato in Sri Lanka per commemorare la festa di san Giuseppe Vaz il 16 gennaio. Sacerdote indiano considerato l'apostolo dello Sri Lanka e il primo santo del Paese, san Giuseppe Vaz è stato canonizzato da papa Francesco durante la sua visita pastorale del 2015.

La Messa in occasione della festa è stata presieduta dal vescovo emerito di Kandy, mons. Vianney Fernando, alla presenza dei sacerdoti locali e della popolazione, presso il santuario costruito in memoria del santo che si trova ad Ampitiya, nella diocesi di Kandy. La cappella è stata recentemente ristrutturata grazie agli sforzi di Paul Sequiera, un benefattore di Goa, che ha preso l'iniziativa per rinnovare i suoi arredi.

Durante l’omelia il vescovo Vianney ha elogiato la Chiesa di Goa per aver donato un proprio figlio che è diventato il santo dello Sri Lanka. Ha esortato i seminaristi che si preparano a diventare sacerdoti a non accontentarsi della mediocrità, ma a essere missionari zelanti come Vaz, prendendolo come modello. Ai fedeli riuniti ha detto: “Se non fosse stato per i suoi genitori, lo Sri Lanka non avrebbe avuto l'Apostolo di cui oggi celebriamo la festa”.

Sr. Molly Fernandes racconta che durante la celebrazione per la prima volta è stato cantato l'inno in onore di Giuseppe Vaz in lingua Konkani. “Oggi, anch'io mi sento grata, dopo 10 anni, di vedere questo luogo venerato con la sacralità che merita, come l'avevo visitato quando ero venuta per la canonizzazione” racconta.
Sr. Molly afferma che questo pellegrinaggio non è solo un viaggio fisico, ma anche spirituale, un momento di riflessione, di preghiera e di rinnovamento della nostra fede. “Ripercorrendo i passi di san Giuseppe Vaz, onoriamo la sua fede incrollabile e la sua dedizione, che hanno toccato profondamente i cuori di molti. Il nostro viaggio è benedetto dalla comunione, dall'ispirazione e dalla grazia di Dio, mentre camminiamo con cuore e mente aperti, pronti a ricevere le profonde benedizioni che ci attendono su questa strada”.

Nel Santuario di san Giuseppe Vaz, a Juse Vaz Pura, Maha Galgamuwa, si trova un grande albero di Palu di 400 anni. Secondo la gente del posto, è all'ombra di quest'albero che Giuseppe Vaz ha svolto il suo ministero tra gli abitanti del villaggio. Ora, questo antico albero di Palu è sostenuto da colonne di cemento.“La gente del posto considera sacro il terreno all'ombra dell'albero di Palu. Credono che chi viene morso dai serpenti sopravviva se beve acqua mescolata con la sabbia di questo luogo. Gli abitanti del villaggio usano la sabbia anche nelle loro case per proteggersi dagli animali selvatici. Gli elefanti vengono ancora al villaggio di notte, ma non danneggiano il villaggio”, ha osservato suor Molly.

Anche il movimento Christian Women Voice ha reso omaggio in questi giorni a san Giuseppe Vaz che considerano il loro patrono e ispiratore: “Abbiamo acceso una candela davanti alla sua immagine il 16 gennaio e ci siamo impegnate a far conoscere la fede cristiana alle persone, a praticarla profondamente e a condividere l'amore di Dio attraverso la difesa dei senza voce”, hanno dichiarato.

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