Gmg, Papa: molti sono venuti da discepoli, tutti partono da missionari
Roma (AsiaNews) - Molti giovani sono andati alla Giornata mondiale della gioventù "da discepoli; non ho alcun dubbio che tutti ora partono da missionari", coscienti che "Dio chiama a scelte definitive", che siano il matrimonio, il sacerdozio o la vita religiosa. Sono le ultime considerazioni fatte da papa Francesco prima di lasciare Rio de Janeiro per rientrare a Roma, dove è atteso in tarda mattinata.
L'ultimo appuntamento, prima del commiato all'aeroporto di "Galeão/Antonio Carlos Jobim" di Rio de Janeiro, è stato al Centro congressi "Rio Centro" con circa 15 mila volontari (nella foto), in rappresentanza dei 60 mila che hanno lavorato per due anni alla preparazione della XXVIII Gmg.
Con loro ha ricordato la sua prima "chiamata", a 17 anni, a loro ha detto che "Dio chiama a scelte definitive, ha un progetto su ciascuno: scoprirlo, rispondere alla propria vocazione è camminare verso la realizzazione felice di se stessi. Dio ci chiama tutti alla santità, a vivere la sua vita, ma ha una strada per ognuno. Alcuni sono chiamati a santificarsi costituendo una famiglia mediante il Sacramento del matrimonio. C'è chi dice che oggi il matrimonio è 'fuori moda'; nella cultura del provvisorio, del relativo, molti predicano che l'importante è 'godere' il momento, che non vale la pena di impegnarsi per tutta la vita, di fare scelte definitive, 'per sempre', perché non si sa cosa riserva il domani. Io, invece, vi chiedo di essere rivoluzionari, di andare contro corrente; sì, in questo vi chiedo di ribellarvi a questa cultura del provvisorio, che, in fondo, crede che voi non siate in grado di assumervi responsabilità, che non siate capaci di amare veramente. Io ho fiducia in voi giovani e prego per voi. Abbiate il coraggio di 'andare contro corrente'. Abbiate il coraggio di essere felici".
"Il Signore - ha detto ancora - chiama alcuni al sacerdozio, a donarsi a Lui in modo più totale, per amare tutti con il cuore del Buon Pastore. Altri li chiama a servire gli altri nella vita religiosa: nei monasteri dedicandosi alla preghiera per il bene del mondo, nei vari settori dell'apostolato, spendendosi per tutti, specialmente per i più bisognosi. Io non dimenticherò mai quel 21 settembre - avevo 17 anni - quando, dopo essermi fermato nella chiesa di San José de Flores per confessarmi, ho sentito per la prima volta che Dio mi chiamava. Non abbiate paura di quello che Dio vi chiede! Vale la pena di dire "sì" a Dio. In Lui c'è la gioia!".
"Clima di gratitudine e di nostalgia", infine all'aeroporto, e un ultimo pensiero per i giovani, "protagonisti di questo grande incontro: Dio vi benedica per una così bella testimonianza di viva, profonda e lieta partecipazione in questi giorni!".
"Con la vostra testimonianza di gioia e di servizio fate fiorire la civiltà dell'amore. Dimostrate con la vita che vale la pena di spendersi per grandi ideali, di valorizzare la dignità di ogni essere umano, e di scommettere su Cristo e sul suo Vangelo. È stato Lui che siamo venuti a cercare in questi giorni, perché è Lui che ci ha cercati per primo, è Lui che ci fa infiammare il cuore per proclamare la Buona Novella, nelle grandi città e nei piccoli centri, nelle campagne e in tutti i luoghi di questo nostro vasto mondo. Io continuerò a nutrire una speranza immensa nei giovani del Brasile e del mondo intero: per mezzo loro, Cristo sta preparando una nuova primavera in tutto il mondo. Io ho visto i primi risultati di questa semina, altri gioiranno con il ricco raccolto!"