Gli stranieri obiettivi specifici dei terroristi
Jakarta (AsiaNews) Fonti dell'antiterrorismo australiano hanno riferito che l'organizzazione terroristica Jemaah Islamiyah (JI) sta varando nuove tattiche per mirare all'uccisione di soli stranieri. Terroristi del JI sono penetrati di recente nel paese, provenienti dall'isola di Mindanao (Filippine), con lo scopo di uccidere diplomatici e uomini d'affari occidentali.
Anche Sidney Jones, esperta di terrorismo islamico, afferma che la JI sta cambiando la propria strategia di azione. Motivo: la proporzione non "soddisfacente" fra le uccisioni di stranieri e di indonesiani negli attentati dinamitardi. Nell'attentato all'hotel Marriott di Jakarta dello scorso agosto, ad esempio, sono rimasti uccisi 11 indonesiani e un solo straniero. I capi della JI - ritiene la Jones -ritengono che gli omicidi mirati possono colpire gli interessi occidentali in modo più diretto e letale.
La tattica degli omicidi mirati di stranieri e non musulmani è stata utilizzata di recente nell'attacco di Al Khobar, in Arabia Saudita, rivendicato da Al Qaeda. L'antiterrorismo di Jakarta pensa che la JI imiti la strategia utilizzata da Al Qaeda. I legami fra Al Qaeda e JI sono provati da tempo: l'isola di Sulawesi, base delle operazioni del JI, è stata per sede anni di campi di addestramento di Al Qaeda.
Secondo diversi esperti, la lotta al terrorismo in Indonesia è ostacolata dalla mancanza di volontà politica e dalla debolezza del sistema giuridico. Sul banco degli imputati, in particolare, il presidente Megawati Sukarnoputri: "Quando c'è da affrontare un problema che riguarda l'islam, la Megawati non decide mai niente. C'è bisogno di un leader che prenda una decisione chiara contro il terrorismo" ha dichiarato un dirigente della polizia indonesiana. Solo Susilo Bambang Yudhoyono, ex responsabile del ministero della sicurezza, un altro candidato nelle elezioni presidenziali del 5 luglio, sembra disposto a combattere con decisione la JI.
Un segno della debolezza del sistema è anche la mancanza di protezione verso chi combatte il terrorismo: il 26 maggio, a Palu (Sulawesi centrali), quattro uomini hanno ucciso a colpi di pistola il procuratore Ferry Silalahi mentre stava tornando a casa dopo essersi recato in chiesa. Silalahi aveva condotto il processo contro tre uomini incriminati per l'attentato a Bali. Silalahi conduceva anche l'indagine su 36 militanti musulmani accusati dell'uccisione di 12 cristiani lo scorso ottobre a Poso Pesisir, nelle Sulawesi centrali.