Gli islamici prevedono disordini ad Amman a causa dell’aumento dei prezzi
Il segretario del principale partito di opposizione sostiene che “nei prossimi giorni di sarà un’esplosione, una grande esplosione e nessuno può prevederne le ripercussioni o le conseguenze”.
Amman (AsiaNews/Agenzie) – La “insufficiente” azione del governo giordano per fermare la crescita dei prezzi potrebbe provocare nei prossimi giorni gravi disordini sociali. E’ la minacciosa opinione espressa da Zaki Bani Rsheid, segretario del Fronte di azione islamica, il maggior partito di opposizione del Paese.
Secondo Bani Rsheid, “la pazienza del popolo ha dei limiti ed io penso che nei prossimi giorni di sarà un’esplosione, una grande esplosione e nessuno può prevederne le ripercussioni o le conseguenze”. Ciò, a suo avviso, trova origine nei “modi insufficienti” con i quali il governo sta affrontando l’aumento dei prezzi, “senza risolvere il problema di base”.
La crescita dei prezzi è stata particolarmente forte, quest’anno in Giordania: ad esempio, il prezzo della benzina è aumentato del 76,1% e quello dell’elettricità del 38%. Anche i prezzi degli alimenti sono saliti e l’inflazione, che secondo il Fondo monetario internazionale nel 2008 doveva arrivare al 9%, l’anno scorso è salita del 5,4%.
Re Abdulah II ha chiesto al governo di difendere i cittadini dagli aumenti. “E’ importante – ha detto nel corso di una riunione con l’esecutivo – che i provvedimenti abbiano effetti positivi e siano chiaramente compresi dalla popolazione”.
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