Gli incontri fra le due Coree, un segno della disperazione di Pyongyang
I colloqui militari “tra i colonnelli dei due eserciti” si sono sviluppati in due differenti sessioni alla “Peace House” di Panmunjom: la prima è durata poco meno di un’ora, mentre della seconda non si hanno ancora notizie. Secondo Kim Min-seok, portavoce del ministero della Difesa sudcoreano, le delegazioni hanno avuto un primo contatto dopo mesi di forti tensioni con l’ultimo episodio del 23 novembre scorso, in cui l’artiglieria di Pyongyang ha bombardato l’isola di Yeonpyeong causando quattro vittime, di cui due civili.
Il confronto “tra colonnelli” ha lo scopo di finalizzare gli elementi come luogo, data e agenda di discussione per i faccia a faccia di alto livello, possibilmente tra ministri della difesa. Nel frattempo, il ministero della Difesa sudcoreano ha messo in chiaro che non ci sarebbe stato alcun accordo senza scuse e “misure appropriate” di Pyongyang per gli eventi di Yeonpyeong e per il siluramento (attribuito al Nord) della corvetta Cheonan dello scorso marzo, costato la vita a 46 marinai.
Secondo la fonte di AsiaNews, “le misure appropriate sono pronte per essere mostrate. Si tratta in pratica di allontanare dal tavolo dei colloqui il delfino Kim Jong-un, considerato l’ispiratore dei due attacchi militari che hanno innalzato la tensione fra i Paesi in maniera enorme. La Corea del Nord è in una situazione disperata e non può che scendere a patti: il timore, però, è che il ‘Terzo Kim’ non ascolti ragioni e voglia imporsi con la violenza”.