Gli abitanti del nord contro i festeggiamenti per la presa di Kilinochchi
di Melani Manel Perera
Il governo di Colombo ha indetto un giorno di celebrazioni per la vittoria dell’esercito sulle Tigri Tamil del 2 gennaio. Nei campi profughi la gente accusa l’esecutivo di Rajapaksa di non aver ancora individuato una soluzione politica del conflitto.
Mannar (AsiaNews) - La popolazione del nord dello Sri Lanka critica le celebrazioni organizzate dal governo dopo la riconquista di Kilinochchi, roccaforte delle Tigri Tamil nel nord dello Sri Lanka.
Chi vive nei campi profughi dell’Internally Displaced Persons (IDPs), le scuole e i sacerdoti cattolici di Mannar, nel nord del Paese, non accetta la retorica usata per celebrare il successo militare del 2 gennaio e afferma: “La cattura di Kilinochchi è solo una conquista di un territorio”, il governo non ha ancora proposto una soluzione politica per il conflitto.
L’esecutivo guidato da Rajapaksa ha chiesto a tutte le istituzioni, incluse le scuole e anche esercizi privati, di celebrare l’azione dell’esercito di Colombo. Il programma del 5 gennaio chiedeva di esporre la bandiera nazionale alle 8 e 30 del mattino e osservare un minuto di silenzio per i soldati caduti in battaglia.
Incontrando gli sfollati che vivono in aree fertili come Arrippu, Silawathra, Kokkupadaya o Maradhamadhu, AsiaNews ha raccolto le opinioni di sacerdoti e gente comune sulle celebrazioni svoltesi nel sud del Paese dopo la conquista di Kilinochchi da parte dello Sri Lanka Army (Sla). Padre Seemanpillai Jayabalan, ha dichiarato: “Come prete cattolico non posso accettare [le celebrazioni] ed esprimo con forza la mia contrarietà perché abbiamo perso troppi giovani a causa di questa guerra. Essi sono tutti srilankesi. Altrettante persone sono sfollate e più di 250mila nell’area di Kilinochchi. Non hanno riparo ne beni di prima sussistenza. I politici stanno festeggiando dopo dopo tutto questo sangue. Questo non si può accettare. Molte persone innocenti stanno soffrendo. Che segno di umanità è questa?”.
Duke Croos, coordinatore di un programma rivolto ai giovani del National Fisheries Solidarity (NAFSO) di Mannar, non crede che la cattura della roccaforte delle Tigri sia la soluzione del conflitto e afferma: “Ci sono molti problemi economici e sociali nei campi dell’IDP. Ci sentiamo molto addolorati per queste persone innocenti. Abbiamo perso fratelli e sorelle in questo conflitto quindi non possiamo accettare le celebrazioni organizzate dalla popolazione del sud. Siamo in totale disaccordo con l’idea di far svolgere queste celebrazioni anche nelle scuole”.
Un famiglia che vive all’interno di campo dell’IDP nell’area di Nanattan, afferma” Siamo d’accordo con le celebrazioni per la cattura di Kilinochchi se questa ci porta la libertà. Se ci verrà data la possibilità di viveri liberamente, potremo essere contenti per le celebrazioni del sud”.
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