Gli Usa apprezzano democrazia e tolleranza religiosa dell'India
Mumbai (AsiaNews) Il Dipartimento di Stato americano ha riconosciuto all'India il merito di essere tornata "a posizioni più laiche", dopo l'uscita del Bharatiya Janata Party (BJP) dalla guida del Paese. Il rapporto Usa 2004 sulla libertà religiosa nel mondo presentato a Washington il 15 settembre cita l'India come una delle nazioni in cui si verificano discriminazioni e persecuzioni delle minoranze religiose, ma allo stesso tempo ne elogia la democrazia, le leggi e il sistema giudiziario che mira a punire la persecuzione religiosa. L'ordine di una nuova inchiesta sul massacro del Gujarat - costato nel 2002 la vita a 2 mila musulmani ne è un esempio.
John Hanford, ambasciatore americano responsabile del rapporto 2004 sulla libertà religiosa, ha ricordato che "membri del BJP portavano avanti nel governo e nel Paese una visione legata al fondamentalismo indù e che incoraggiava all'intolleranza religiosa". Hanford ha anche dichiarato che "il nuovo governo guidato dall'UPA (United Progressive Alliance) sembra voler percorrere un'altra strada e noi lo approviamo pienamente".
L'India, la più grande democrazia del mondo, ha permesso a due membri di comunità religiose minoritarie, di ricoprire le più alte cariche governative: il primo ministro, Manmohan Singh, è un sikh; il presidente, A.P.J. Abdul Kalam, è un musulmano.
Analisti nel Paese hanno definito il Rapporto sulla libertà religiosa di quest'anno, una "mossa politica" e dichiarano che gli Usa non conoscono la situazione reale dell'India. Episodi di fondamentalismo e persecuzione religiosa si verificano regolarmente non solo negli stati in cui il governo locale è in mano al BJP, ma anche dove governa l'UPA. "Gli Usa non possono accusare nessun Paese di violare i diritti delle minoranze. Perché nel Rapporto non si parla di libertà religiosa negli Usa?", ha detto p. Tony Charanghat, analista politico e direttore del "The Examiner"- settimanale ufficiale dell'arcidiocesi di Mumbai. P. Charanghat ha aggiunto che "Bush ha bisogno di conquistare l'elettorato indiano in America, in vista delle imminenti elezioni presidenziali e avere l'appoggio del Governo nel suo impegno alla lotta al terrorismo".
Il Rapporto 2004 riporta anche dure accuse ad altri Paesi asiatici e medio orientali. Pakistan e Arabia Saudita sono entrati per la prima volta nella lista delle nazioni "oggetto di preoccupazione particolare" (CPC) sigla che classifica le realtà in cui la grave violazione della libertà religiosa è passibile di sanzioni da Washington.
Anche Russia, Malaysia e Israele sono accusate dal Rapporto Usa di potare avanti una politica discriminatoria nei confronti di alcune religioni.
12/08/2020 13:00