Gli Usa accoglieranno 7mila profughi iracheni
L’Onu, che ha lanciato l’allarme della crisi umanitaria, accoglie con favore la decisione statunitense; finora proprio la questione dei rifugiati dall’Iraq aveva creato attriti tra Washington e Ginevra. Dall’inizio della guerra ad oggi gli Stati Uniti hanno ammesso solo 463 iracheni.
Ginevra (AsiaNews) – Le Nazioni Unite accolgono con favore l’intenzione di Washington di concedere asilo a 7mila profughi iracheni nel corso del prossimo anno. Antonio Guterres, capo dell’Alto Commissariato Onu per i rifugiati (UNHCR), ha definito l’iniziativa “un buon passo nella giusta direzione”; mentre fino a poco tempo proprio la questione dei rifugiati dall’Iraq era stata motivo di attrito tra Onu e Usa.
Il numero di rifugiati ammessi rappresenta una notevole crescita rispetto ai 463 entrati negli Usa negli ultimi 4 anni. Washington ha inoltre dichiarato di offrire 18 milioni di dollari all’UNHCR per contribuire alla gestione della crisi umanitaria di milioni di altri profughi iracheni interni e all’estero. L’ultimo appello dell’Onu per sostenere una revisione dei suoi programmi a riguardo chiedeva 60milioni di dollari e l’impegno di tutta la comunità internazionale.
I 7mila rifugiati arriveranno negli Stati Uniti dai Paesi raggiunti dopo la fuga dall’Iraq. Le nazioni più provate dal crescente flusso di iracheni nei loro confini sono Siria e Giordania. Funzionari dell’immigrazione intervisteranno i richiedenti asilo durante l’anno fiscale Usa in corso, che termina il 30 settembre 2007. Non è ancora noto quando gli ammessi potranno poi entrare in territorio statunitense. Il Dipartimento di Stato americano ha specificato che la cifra è un “obiettivo” e non un tetto limite. Il cambio di politica degli Usa in materia è stato dettato dalle forti critiche al basso numero di iracheni accettati finora. L’anno scorso i soggiorni concessi sono stati solo 200, la maggior parte relativi a richieste avanzate prima della guerra a Saddam.
Fino a pochi mesi fa, proprio il dramma dei profughi iracheni è stato pomo della discordia fa tra Usa e Onu, che non riuscivano a decidere su chi e come gestire il problema. Ellen Sauerbrey, assistente segretario di Stato per i rifugiati, sosteneva che l’UNHCR “avrebbe dovuto lavorare meglio”. Dal canto loro le Nazioni Unite denunciavano che per farlo avevano bisogno di maggiori fondi dalla comunità internazionale.
L’Alto Commissariato per i rifugiati stima che dal 2003 siano 3,8 milioni gli iracheni che hanno lasciato la propria casa, tra profughi interni e all’estero.
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