Giustizia e Pace: la sharia nello Swat è una sconfitta per tutto il Paese
Islamabad (AsiaNews) – “Per noi rappresenta una sconfitta. È una strategia che non funzionerà”. È il duro commento di Peter Jacob, segretario nazionale della Commissione di giustizia e pace (Ncjp), sull'accordo fra governo locale e talebani. Esso sancisce l’introduzione della sharia – la legge islamica – in cambio del cessate il fuoco nella divisione di Malakan, che comprende la valle di Swat, nel nord-ovest del Paese al confine con l’Afghanistan. L’accordo è stato sottoscritto ieri dal governo della provincia della Frontiera nord-occidentale (Nwfp) e le milizie talebane Tahrik-e-Nifaz Shariat Muhammadi (Tnsm).
“Più spazio concediamo al fondamentalismo – sottolinea Peter Jacob ad AsiaNews – più [esso] cercherà di conquistarne dell’altro mediante questo tipo di strategia”. Egli è rientrato da poco da una visita nella Nwfp e ribadisce che l’accordo è “una mossa tattica del governo provinciale per porre fine alla militanza islamica” nella valle di Swat. L’attivista per i diritti umani ha incontrato diversi leader politici locali e spiega che la “sharia è una medicina di emergenza” per risolvere la situazione di tensione, ma se essa non darà i frutti sperati “vi sarà una dura azione contro le milizie” della zona.
Peter Jacob si dice però certo che “nelle aree in cui verrà introdotta la legge islamica” non si registrerà “l’instaurazione di un regime talebano come è avvenuto in Afghanistan” perché è il partito stesso – di ispirazione liberale – che governa la zona a “nutrire fiducia nell’accordo”. Il pericolo, continua l’attivista, è che vengano colpite “le donne e le minoranze religiose” perché “una libertà per le donne e per le altre fedi non sarà tollerata”.
Secondo le ultime informazioni, la delegazione del Tsnm, guidata dal leader Sufi Muhammad, ha raggiunto la valle di Swat per appurare che vengano rispettati gli accordi di pace. Durante la permanenza nella zona, il mullah Sufi Muhammad cercherà di convincere il mullah Fazlullah – capo delle milizie talebane nello Swat – a rinunciare alla lotta armata in cambio dell’introduzione della legge islamica.
Il presidente pakistano Asif Ali Zardari non ha ancora controfirmato il documento inerente agli accordi di pace: egli apporrà la sua firma quando sarà accertato il rispetto del cessate il fuoco nello Swat, nella divisione di Malakand e nelle alte aree interessate di recente dal conflitto fra esercito e miliziani.
La frontiera nord-occidentale è da tempo teatro di una massiccia campagna dei talebani, che mirano all’introduzione della Sharia e delle corti islamiche. La valle di Swat era caduta nell’autunno del 2007 nelle mani dei talebani; l’esercito aveva subito lanciato una vasta offensiva per riconquistare il controllo dei territori. Un primo accordo, che prevedeva l’introduzione della sharia, non è mai entrato in vigore. L’estate scorsa l’esercito aveva lanciato una seconda offensiva, senza riuscire a sradicare la presenza delle milizie talebane dalla zona.