Giustizia e Pace: difendiamo la dignità umana dei nordcoreani
di Joseph Yun Li-sun
Il presidente della Commissione episcopale Giustizia e Pace, mons. Boniface Choi Ki-san, invita i fedeli a raddoppiare gli sforzi per difendere la società, e soprattutto i suoi membri più deboli, da suicidio, aborto, pena di morte e clonazione degli embrioni umani, che minacciano la dignità dell’uomo.
Seoul (AsiaNews) – Il primo degli sforzi verso la riconciliazione della Corea “deve essere la difesa della dignità umana dei nostri fratelli nordcoreani, oltre che naturalmente l’invio di aiuti umanitari. Dobbiamo impegnarci per migliorare la situazione dei diritti umani della parte nord della penisola e per far riconoscere la libertà di fede e di missione”. Lo scrive mons. Boniface Choi Ki-san, vescovo di Incheon e presidente della Commissione episcopale Giustizia e Pace, nel suo messaggio per la 26esima domenica per i diritti umani, che verrà celebrata il prossimo 9 dicembre in tutto il Paese.
Nella società coreana, sottolinea mons. Choi, “la dignità della vita umana non ha il giusto valore: i poveri ed i vulnerabili non sono protetti come dovrebbero. Le minacce peggiori al momento sono i suicidi, gli aborti, la pena di morte e la clonazione degli embrioni umani. Alla luce di tutto questo, dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi e fare in modo che chi non ha modo di difendersi, come i bambini ancora non nati, non paghino le nostre debolezze”.
Il messaggio, intitolato “La vita umana è il valore più alto”, invita anche i cattolici ad affrontare “con coscienza” le prossime elezioni presidenziali, previste per il 19 dicembre: “Ogni cittadino di una democrazia ha il diritto ed il dovere di votare: noi dovremmo scegliere come presidente quel candidato che dimostri di rispettare la dignità umana e che consideri questo valore come il supremo riferimento per la sua vita politica”.
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