Giuristi cinesi: il Partito deve inchinarsi alla legge
Xiao Yang, presidente della Corte suprema, suggerisce la nascita di strutture indipendenti per controllare l'operato del Partito, sempre più corrotto.
Pechino (AsiaNews/Scmp) Il Partito comunista cinese (PCC) deve guidare il paese nel rispetto della legge e non sostituendosi ad essa. Il monito arriva dai vertici della giustizia cinese, Xiao Yang. In un articolo pubblicato sulla rivista Qiushi, il presidente della Corte suprema del popolo (SPC), ha detto che il Partito deve operare "all'interno della Costituzione e della legge e non porsi al di sopra di esse". Xiao ha poi sottolineato la necessità di creare un organo governativo che controlli l'operato del Partito nell'amministrazione pubblica.
Xiao ha sottolineato che le attese riforme del sistema giudiziario in senso democratico dovranno affrontare molte sfide. La struttura vaga e "non scientifica" del sistema giudiziario attuale rende difficile evitare l'influenza e le costrizioni di fattori esterni, come gli interessi delle autorità locali nel lavoro dei tribunali. "Le attività giudiziarie sono spesso soggette a interferenze e la mancanza di professionalità è un altro problema comune" ha specificato Xiao.
Jiang Mingan, professore di giurisprudenza all'Università di Pechino, ha detto che per il PCC accettare la legge è un "dovere"; all'orizzonte c'è la minaccia di un indebolimento del consenso popolare causato dalla "crescente corruzione nei quadri del Partito". Il professore ha aggiunto che "una delle ragioni principali della diffusa corruzione e del malcontento popolare è che la leadership comunista non è soggetta alla supervisione della legge e dei cittadini".
Dalla presa di potere del PCC, in Cina il potere esecutivo, legislativo e giudiziario sono in pratica unificati e sottomessi alla leadership del partito comunista. L'ex segretario del partito Zhao Ziyang aveva proposto la divisione dei poteri e il distacco delle strutture statali dal partito. La sua proposta non è stata accettata perchè legata a "schemi borghesi" e "occidentali".
Analisti ritengono che la costruzione di un'economia di mercato in Cina abbia educato la gente sull'importanza dell'esistenza di uno stato di diritto e dovrebbe indicare al Partito l'urgenza di introdurre un sistema più democratico se non vuole perdere consenso tra la popolazione.
Da anni in Cina si cerca di regolamentare il sistema giuridico e di definire un codice penale, tuttora vago o, in diversi settori, inesistente.
18/10/2017 08:58