29/01/2016, 12.44
VATICANO
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Giubileo: mons. Fisichella, a Roma già 1.392.000 pellegrini

Il 10 febbraio i Missionari della Misericordia riceveranno dal Papa il “mandato” col quale avranno l’autorità di perdonare anche i peccati che sono riservati alla Sede Apostolica. Dal 3all’11 febbraio a Roma le reliquie di san Leopoldo Mandić e san Padre Pio da Pietrelcina.

 

Città del Vaticano (AsiaNews) –  Sono 1.392.000 le persone che a Roma hanno già partecipato agli eventi del Giubileo, che ora ha in programma la traslazione temporanea a Roma delle spoglie di san Pio da Pietrelcina e di san Leopoldo Mandić – entrambi famosi confessori – e l’invio di oltre mille Missionari della Misericordia che il 10 febbraio riceveranno dal Papa il ‘mandato’ unito alla facoltà di assolvere anche i peccati riservati alla Santa Sede. Sono alcuni dei dati resi noti questa mattina in Vaticano da mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione e da mons. Bell Graham, sottosegretario del medesimo Dicastero.

I due mesi trascorsi dall’apertura della Porta santa della basilica di san Pietro hanno dimostrato, secondo mons. Fisichella, “grande entusiasmo” da parte dei fedeli. “Un dato interessante è che il 40% delle presenze proviene dall’estero, in particolare sono di lingua spagnola e francese; abbiamo registrato, comunque, pellegrini da Bangladesh, Hong Kong, Korea, Kenya, Mozambico, El Salvador, New Zeland, Argentina, Mexico, Isole Fiji, Russia, Bielorussia, Seychelles, Sri Lanka, Costa d’Avorio, Ciad, Kuwait, USA, Albania…”. “Non è questo – ha aggiunto - il criterio per giudicare il successo o meno del Giubileo. Un Anno Santo della misericordia va molto al di là dei numeri per toccare il cuore e la mente delle persone per aiutarle a comprendere il grande amore con il quale Dio si fa presente nella loro vita quotidiana. E’ un tempo in cui verificare la nostra vita di fede e comprendere se siamo capaci di conversione e di rinnovamento, che provengono proprio dal saper fissare lo sguardo sull’essenziale”.

L’invio dei Missionari della Misericordia avverrà in occasione della celebrazione del  mercoledì delle Ceneri, quando essi riceveranno dal Papa il “mandato”. Essi sono “segno – come dice la Misericordiae vultus - della sollecitudine materna della Chiesa per il Popolo di Dio, perché entri in profondità nella ricchezza di questo mistero così fondamentale per la fede. Saranno sacerdoti a cui darò l’autorità di perdonare anche i peccati che sono riservati alla Sede Apostolica, perché sia resa evidente l’ampiezza del loro mandato. Saranno, soprattutto, segno vivo di come il Padre accoglie quanti sono in ricerca del suo perdono”.

I Missionari della misericordia, ha spiegato mons. Fisichella, “sono soltanto alcuni sacerdoti che ricevono l’incarico del Papa di essere testimoni privilegiati nelle loro singole Chiese della straordinarietà dell’evento giubilare. E’ solo il Papa che nomina questi Missionari, non i vescovi, e a loro affida il mandato di annunciare la bellezza della misericordia di Dio, ed essere confessori umili e sapienti, capaci di grande perdono per quanti si accostano alla Confessione. I Missionari sono più di 1.000 e provengono da tutti i continenti. Mi piace in modo particolare ricordare quelli che provengono da Paesi lontani e di particolare significato: Birmania, Libano, Cina, Corea del Sud, Tanzania, Emirati Arabi, Israele, Burundi, Vietnam, Zimbabwe, Lettonia, Timor Est, Indonesia, Thailandia, Egitto… Ci saranno, inoltre, sacerdoti di rito orientale”.

Papa Francesco incontrerà 700 Missionari il 9 febbraio “per esprimere quanto ha in cuore con questa iniziativa che è certamente uno dei momenti più suggestivi e significativi del Giubileo della Misericordia. Il giorno successivo, solo i Missionari della misericordia concelebreranno con il Santo Padre e in quella occasione riceveranno come si sa il ‘mandato’ unito alla facoltà di assolvere anche i peccati riservati alla Santa Sede”.

Nei giorni precedenti l’invio dei Missionari, saranno portate temporaneamente a Roma le urne contenenti le reliquie di san Leopoldo Mandić e san Padre Pio da Pietrelcina, “due santi che hanno speso la loro vita a servizio della misericordia di Dio”. Padre Leopoldo (1866-1942), “dedicò tutta la sua esistenza al confessionale. Per circa trent’anni passò dalle dieci alle quindici ore nel segreto della sua cella divenuta il confessionale per migliaia di persone che trovavano nel rapporto con lui la testimonianza privilegiata del perdono e della misericordia. Alcuni suoi confratelli dicevano che era ‘ignorante e di manica troppo larga, che assolveva tutti senza discernimento’. La sua risposta semplice e umile lasciava però senza parole: ‘Se il Crocefisso mi avesse a rimproverare della manica larga, gli risponderei: Questo cattivo esempio, Signore, me lo avete dato voi. Io non sono ancora giunto alla follia di morire per le anime’”. Padre Pio (1887-1968) spese tutta la sua vita a san Giovanni Rotondo senza mai lasciare quella cittadina. “Certo, in vita, alcuni a Roma lo fecero soffrire, ma la sua santità ebbe la meglio. Nel silenzio dell’obbedienza divenne egli pure testimone privilegiato della misericordia dedicando tutta la sua vita alla celebrazione del sacramento della riconciliazione”.

Le urne con le reliquie giungeranno a Roma il 3 febbraio e saranno collocate nella chiesa di san Lorenzo fuori le Mura, dove resteranno fino alle 20.30 del giorno successivo. Una veglia notturna di preghiera è organizzata nella chiesa giubilare di san Salvatore in Lauro a partire dalle ore 22.00 del 4 febbraio. Il 5 febbraio, alle ore 16.00 da san Salvatore in Lauro si snoderà la processione con le due urne delle reliquie, che attraverserà tutta via della Conciliazione per giungere fino al sagrato della basilica di san Pietro. Qui il card. Angelo Comastri, arciprete della Basilica papale, accoglierà le reliquie e dopo un momento di preghiera le introdurrà nella basilica di san Pietro dove saranno collocate nella navata centrale, dinanzi all’altare della Confessione, per la venerazione dei fedeli. Nella basilica di san Pietro le reliquie resteranno esposte fino la mattina dell’11 febbraio quando con una celebrazione eucaristica di ringraziamento alle 7.30 presso l’altare della Cattedra, ritorneranno poi alle loro rispettive sedi di provenienza.

 

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