Giovani egiziani contro i salafiti: "Visitate le Piramidi prima che sia troppo tardi"
Il Cairo (AsiaNews/ Agenzie) - "Visitate le Piramidi prima che sia troppo tardi" è l'ironico commento di uno degli oltre 100mila internauti egiziani che hanno reagito alle dichiarazioni di Salem al-Gohary, l'imam salafita, che nei giorni scorsi ha invitato tutti gli egiziani a distruggere le Piramidi e la Sfinge perché simbolo dell'idolatria. "Tutte le statue che sono state adorate in passato - concludeva l'imam in un intervista a Dream Tv - o che rischiano di essere adorate devono essere demolite. Questo è il nostro dovere".
Il video delle parole dell'imam ha fatto il giro del Paese e si è rivelato un boomerang per gli islamisti, accusati di condividere le stesse posizioni del leader islamico e di volerle imporre a tutti gli egiziani anche attraverso la costituzione. Pubblicato sul sito internet della trasmissione, il filmato ha ricevuto in soli tre giorni oltre 100mila visite e migliaia di commenti.
Sheikh Ahmad Raef, giovane blogger, condanna l'appello dell'imam salafita, sottolineando che "chi vuole distruggere le Piramidi in realtà vuole distruggere il popolo egiziano". "Non permetteremo a nessuno di cancellare la nostra storia, dice. L'Egitto era una civiltà faraonica e continueremo la lotta dei nostri antenati contro l'oppressione e l'ignoranza dei salafiti".
Un altro utente della rete Ahmad, sfida invece Sheikh Gohary sulla logica: "Se lo sceicco vuole distruggere le Piramidi per timore che siano adorate dalle gente, per gli stessi motivi dovrà vietare l'utilizzo del fuoco, adorato dagli uomini primitivi, e dovrà anche uccidere tutte le mucche perché rappresentano un grande pericolo per la pace nazionale". Con ironia Ahmad fa notare all'imam "di non dimenticare quelle persone che amano i genitali maschili e femminili, il che significa che è nostro dovere mutilare per precauzione anche i nostri corpi".
Il blogger egiziano Zeinobia, invita invece la comunità internazionale ad intervenire prima che sia troppo tardi. Secondo lui, la posizione di Gohary non è isolata, ma condivisa da molte persone legate al movimento dei salafiti, che non si farebbero scrupoli ad agire. "E' necessario intervenire - scrive - dobbiamo proteggere i siti di Giza, Luxor e Assuan", dove si sono già verificati tentativi di deturpare e distruggere le statue dei monumenti egizi".
Commenti contro le parole di Gohary hanno inondato anche twitter. Alcuni hanno definito il leader musulmano in modo sarcastico, definendo lui e suoi seguaci jihadisti come dei repressi, che cercano sfogo nella violenza. L'idea più ironica giunge da Ennoz che consiglia di "fabbricare una barba gigante per la Sfinge e tessere tre enormi burqa per le Piramidi, in modo da preservare i monumenti e trasformarli in accordo con i precetti del Corano".
Ciò che più ha scioccato la popolazione moderata è stato però il silenzio di Mohammed Morsi sull'accaduto. I membri del Partito Giustizia e Libertà hanno risposto alle critiche dal loro account in inglese: "Siate certi - hanno scritto - che i primi a difendere le Piramidi e tutti i monumenti egiziani saremo proprio noi islamisti, perché si tratta di una questione di sicurezza nazionale".